Architettura & Design. L’ospitalità nei borghi dell’Alto Adige

Architettura & Design. L’ospitalità nei borghi dell’Alto Adige

Per questa prima edizione gli organizzatori, in collaborazione con la fiera Hotel 2024, hanno scelto 3 itinerari interessanti: in Val Venosta, Val Pusteria ed Ortisei

“Tra le novità più significative dell’edizione Hotel 2024, l’introduzione degli Hotel Tours nella tematica Architecture & Design ha rappresentato un’opportunità unica. Questi tours, ideati per i professionisti del settore e organizzati in collaborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige, mirano a valorizzare strutture del territorio che praticano un’ospitalità sostenibile a 360°”, dichiara Jana Varesco, Brand Manager. “Il riscontro positivo ricevuto da questa prima edizione ci conferma che gli Hotel Tours sono un’attività che intendiamo riproporre anche in futuro”.

“Grazie alla collaborazione con Fiera Bolzano, il programma che abbiamo sviluppato ha incluso tre percorsi guidati, consentendo ai partecipanti di esplorare strutture che promuovono un forte legame tra ospiti e residenti, divenendo veri e propri punti di incontro sociale per la comunità,” afferma l’Arch. Kathrin Dorigo, Presidente della Fondazione Architettura Alto Adige. “Abbiamo dato visibilità a edifici che aspirano a essere motori di uno sviluppo sostenibile, offrendo nuove prospettive per l’architettura e il design del turismo”.

I tre tour organizzati hanno esplorato  temi fondamentali come la connessione tra ospiti e residenti, la sostenibilitàa tutto tondo e la scoperta di luoghi ricchi di contrasti.

Il Tour 1 ha guidato i partecipanti alla scoperta dell’Hotel Weisses Kreuz e della Tenuta zum Löwen a Burgusio, in Val Venosta, progettati dagli architetti Stefan Marx ed Elke Ladurner. La visita è poi proseguita a Lana, con Villa Arnica e il 1477 Reichhalter, opere dell’architetto Zeno Bampi e dello studio di interior design Biquadra. Queste destinazioni si distinguono per il loro approccio innovativo, mirato a creare legami tra visitatori e comunità locale, superando le differenze e aggiungendo valore al territorio.

I Tour 2 e 3 hanno incluso tappe come la Casa al Sole di Ortisei, in Val Gardena, progettata dagli architetti Thomas Mahlknecht e Igor Comploj, e l’Hotel Adler di Villabassa, in Val Pusteria, curato dal geometra Günther Bachmann dello Studio Raumwerk. Questi percorsi raccontano storie di ristrutturazioni capaci di preservare le caratteristiche originali degli edifici, esaltando contrasti, tradizione e unicità.

La Val Venosta ha sfruttato una sua debolezza strutturale per sviluppare un turismo “rallentato”. Una buona architettura è senza tempo e continua a essere apprezzata anche dopo anni. I luoghi unici attirano i visitatori, e le strutture turistiche devono integrarsi con l’ambiente, rispettarne le caratteristiche e offrire valore aggiunto alla comunità locale. In Val Venosta ci sono già diverse perle architettoniche che affascinano i turisti grazie alla loro autenticità.

Parlando di architettura nel turismo, non si deve pensare solo agli edifici, ma a un concetto più ampio: quali sono gli obiettivi dell’albergatore? Quali ospiti vuole attrarre? Cosa vuole offrire? Non tutte le strutture sono adatte a tutti, per questo gli hotel devono specializzarsi e offrire chiarezza ai visitatori. Secondo il Sig. Innerhofer, proprietario della Pergola di Lagundo, “L’architettura e il progetto devono essere parte del contesto locale. Gli ospiti vogliono conoscere la tradizione, la cultura e l’identità del luogo che visitano. Vendiamo emozioni ed esperienze, e per questo abbiamo bisogno del territorio. In un’ottica di sostenibilità, questo è più importante che mai”.

Al Weisses Kreuz Tradizione e Innovazione

Il Weisses Kreuz a Burgusio è un edificio storico di origine incerta, situato lungo l’antica via commerciale romana, Via Claudia Augusta. Nato come ospizio per viaggiatori, nel tempo è diventato drogheria, locanda e punto d’incontro. Negli anni ‘50, Kurt Theiner, uno dei più innovativi imprenditori della zona, trasformò la struttura, modernizzandola e dotandola di comfort inediti, come il primo telefono del villaggio. Dopo la morte di Kurt, sua moglie Maria gestì l’attività e, in seguito, passò la gestione ai figli. Nel 1999, il sogno di Kurt di avere una piscina si realizzò, e l’hotel si arricchì di un’area benessere e di un parcheggio sotterraneo.

Nel 2011, i fratelli Thomas e Joachim Theiner decisero di ristrutturare l’antica residenza Löwe, collaborando con architetti esperti per unire elementi storici e moderni. Nel 2013, l’Hotel Weisses Kreuz subì una completa ristrutturazione, integrando armoniosamente elementi moderni e storici. La fusione con l’Ansitz Löwe ha dato vita a un centro vivace nel cuore di Burgusio, creando spazi di incontro per turisti e residenti. Le ristrutturazioni hanno portato numerosi premi e riconoscimenti. Oggi, l’hotel offre aree per il relax, una sala fitness, una sala yoga e il ristorante gourmet Mamesa, noto per l’esperienza intima e sensoriale.

Valore per la Comunità e i Viaggiatori

Esempi come l’Hotel Weisses Kreuz dimostrano come ristrutturazioni attente possano ridare vita ai centri storici. I viaggiatori cercano sempre più esperienze autentiche, contatto con la cultura locale e con la semplicità del territorio. L’Alto Adige offre tutto questo, con ogni valle che presenta una sua identità unica, tradizioni architettoniche, paesaggi e persone speciali.

Foto: Hotel Weisses Kreuz 

 

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