Bankitalia: recupera la spesa stranieri ma i flussi sono la metà del 2019
Recupera nel 2021, la spesa dei turisti stranieri in Italia (e quella degli italiani all’estero) ma i flussi restano ancora la metà di quelli del 2019, pre-Covid.
Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia infatti lo scorso anno si è registrato un avanzo della bilancia turistica pari allo 0,5% del PIL, in marginale miglioramento rispetto al 2020; il surplus era dell’1,% del prodotto nel 2019. Nello scorso anno la spesa dei viaggiatori internazionali in Italia è aumentata di circa il 25% rispetto al 2020, quella dei viaggiatori italiani all’estero di oltre il 30%; entrambi i flussi restano circa la metà di quelli nel 2019.
Nonostante l’introduzione di ulteriori restrizioni ai viaggi internazionali per effetto della diffusione globale della variante omicron, sia la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia (1,5 miliardi) sia quella dei viaggiatori italiani all’estero (1,1 miliardi) sono state significativamente più elevate di quelle in dicembre 2020 (rispettivamente di 0,5 e 0,3 miliardi).
Spesa turistica dei viaggiatori internazionali
(medie mobili di 3 mesi; variazioni percentuali sul corrispondente periodo dell’anno precedente)
Spesa turistica dei viaggiatori internazionali
(medie mobili di 3 mesi; variazioni percentuali sul corrispondente periodo del 2019)
Nel quarto trimestre dello scorso anno la spesa dei viaggiatori internazionali in Italia e quella dei viaggiatori italiani all’estero sono quasi triplicate rispetto allo stesso periodo del 2020 (Figura 1). Nel confronto con il corrispondente periodo del 2019, si rileva una contrazione del 31,2 per cento per i flussi in ingresso e del 42,5 per quelli in uscita (Figura 2).
Nel complesso del 2021 secondo dati provvisori si è registrato un avanzo della bilancia turistica pari allo 0,5 per cento del PIL, in marginale miglioramento rispetto al 2020; il surplus era dell’1,0 per cento del prodotto nel 2019. Nello scorso anno la spesa dei viaggiatori internazionali in Italia è aumentata di circa il 25 per cento rispetto al 2020, quella dei viaggiatori italiani all’estero di oltre il 30 per cento; entrambi i flussi restano circa la metà di quelli nel 2019.
Per la guerra bloccate le prenotazioni per il 2022
I dati di Bankitalia diffusi oggi raccontano di un parziale recupero lo scorso anno nel confronto con il 2020, ma con un dato comunque ancora sotto il 50% rispetto al 2019. Una situazione che fotografa le difficoltà in particolare delle città d’arte, i principali hub del turismo italiano, dove si scaricano con estrema gravità gli effetti della crisi.
I dati di Bankitalia confermano il lento percorso verso la ripresa avviato lo scorso anno ma oggi drammaticamente interrotto dalla guerra che sta facendo sentire i suoi effetti anche sul settore turistico alberghiero – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – stiamo registrando un fermo pressoché totale delle prenotazioni per i prossimi mesi. In particolare per quello che riguarda il turismo internazionale. Il dramma del conflitto ha imposto un nuovo duro colpo anche al nostro settore.
La progressiva uscita dall’emergenza con la road map per il superamento delle misure anti covid su cui sta lavorando il Ministro Garavaglia è certamente importante per riattivare almeno il turismo di prossimità. Ma potrebbe non bastare. La combinazione della debolezza dei mercati e della crescita esponenziale dei costi legati all’energia ed alle materie prime che pesa enormemente anche sul settore alberghiero rischia di costringere il settore ad un ulteriore fermo che dopo due anni di pandemia non possiamo permetterci – conclude la Presidente Colaiacovo.
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