Quando l’ospitalità fa rima con sostenibilità, obiettivo del Marriott Rome Central Park

Quando l’ospitalità fa rima con sostenibilità, obiettivo del Marriott Rome Central Park

È il mantra del Courtyard by Marriott Rome Central Park, grand hotel romano con vista sul Cupolone. Abbiamo intervistato la General Manager, Antonella Ferro

Da 26 anni è attiva nel mondo dell’ospitalità, da quando la sua famiglia rilevò un grande residence trasformato poi in hotel di lusso, a due passi dal Policlinico Gemelli, a Roma. Parliamo di Antonella Ferro, un percorso professionale iniziato concretamente nel 2000, come responsabile della comunicazione, rappresentante della proprietà e ufficio stampa per il mercato italiano per Movenpick, il brand che ha accompagnato i primi anni di questa grande struttura. Come project manager, Antonella Ferro ha seguito poi il passaggio da Movenpick al gruppo Marriott per poi assumere la direzione nel 2010, come General manager, di quello che nel frattempo è diventato l’hotel che oggi conosciamo: il Courtyard by Marriott Rome Central Park.

 

“L’hotel nasce nel 2000 – ci racconta Antonella Ferro – e nel 2008 entriamo nella catena americana. Nel 2009 poi arriva il brand Courtyard by Marriott, un brand che si rivolge soprattutto ad un turismo di affari e questo è stato premiante per noi che siamo in un quadrante della città, vicino all’Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Gemelli, ad alta densità di eventi e congressi medico scientifici. L’hotel dispone di 162 camere, con un Centro Congressi di più di 1000 metri quadri, completamente digitalizzato, con due grandi “ledwall” e una regia televisiva che ci sono serviti nel corso della pandemia di Covid durante la quale abbiamo realizzato dei convegni non in presenza molto importanti. Questi strumenti ci sono stati molto utili nel post Covid, quando gli eventi in presenza sono tornati, forse più forti e robusti di prima”.

Dal punto di vista del tempo libero e del wellness qual è la proposta del vostro hotel?

Abbiamo 1000 mq di palestre fitness, date in gestione a esperti del settore che possono garantire dalle 7 del mattino fino alle 10 di sera una serie di lezioni a cui si possono iscrivere anche i nostri clienti. Abbiamo una “Suite spa”, di ultima generazione, che è appena stata aperta. Anche questa a disposizione dei nostri clienti E poi abbiamo una saletta per “fitness” all’ultimo piano dell’hotel, con un bellissimo affaccio sul parco del Pineto, aperta 24 ore su 24.

Parliamo della ristorazione. Qual è la vostra offerta?

Intanto diciamo subito che l’hotel dispone di due ristoranti gourmet: il Moscati ed il Pineto. Facendo parte della catena Marriott, abbiamo una offerta legata ad esso per quanto riguarda la cosiddetta “offerta bistrot” dove il cliente americano può trovare il “Marriott Burger” piuttosto che il “fish and chips” o la “New York Cheesecake”. A parte questo, la nostra cucina è soprattutto mediterranea e anche romana a “chilometro zero”. C’è una continua ricerca di prodotti del territorio. Noi siamo molto fieri, per esempio, di aver investito su un giovane ragazzo che produce per noi un gelato totalmente artigianale, a chilometro zero, utilizzando materie prime biologiche. Si chiama Federico Molinari ed è nei primi 100 gelatieri al mondo.

Chiudiamo sull’aspetto che oggi forse vi sta più a cuore: la sostenibilità. In cosa consiste questa vostra attenzione alla sostenibilità?

C’è stato uno studio che ha rilevato quanto ci sia di impatto ambientale negativo nell’industria dell’ospitalità. Un albergo, essendo aperto h 24 e accogliendo clienti da tutto il mondo, quindi con le più disparate esigenze e abitudini, è una “industry” ad alto consumo energetico e produzione di rifiuti. Per cui Marriott, che è la catena più grande al mondo con 8596 hotel in 138 paesi del mondo, si è posta il problema. Come prima cosa ha aderito all’Agenda Onu 2030 e si è data degli obiettivi ben precisi in termini di sostenibilità. Ha aperto un portale che si chiama Mesh, dove tutti gli alberghi aderenti inviano i report dei propri consumi, per essere monitorati e supportati per il raggiungimento di questi obiettivi. Anche noi abbiamo un obiettivo di miglioramento in termini di efficientamento, di minor consumo di energia, di gestione dei rifiuti, di gestione degli sprechi soprattutto alimentari. Oltre a questo però, poiché sostenibilità non vuol dire solo efficientamento energetico ma anche responsabilità sociale, con il nostro team ci prendiamo cura del parco del Pineto che è di fronte all’hotel. Abbiamo anche adottato una grande aiuola, proprio all’uscita della stazione Gemelli, della linea metropolitana, che è il principale nodo di comunicazione pubblica che abbiamo proprio dietro l’albergo. L’abbiamo piantumata e ce ne stiamo prendendo cura perché era in uno stato di degrado totale. Anche questa è sostenibilità.

Uno dei vostri obiettivi immediati è ottenere la certificazione “Green Key”. Per quale motivo è per voi così importante?

Esattamente, questo è il nostro obiettivo di quest’anno. La Green Key è una certificazione internazionale di sostenibilità con dei parametri molto rigidi. Abbiamo un team dedicato che ci guida in questo percorso e noi confidiamo di avere questa certificazione entro l’anno. La Green Key è importante perché ormai tutte le grandi società, le grandi agenzie congressuali internazionali ci richiedono questo tipo di certificazione per venire a fare i congressi da noi. E noi ci stiamo adeguando.


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