Inflazione turistica: nel 2024 salita prezzi del 3,9%, ma in calo rispetto al 2023
Secondo le stime di Demoskopika, nel mese di dicembre 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività (NICT), aumenta dello 0,5% su base mensile (cioè rispetto al mese precedente) e del 3,4% su base annua (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). La dinamica dei prezzi del settore turistico registra un andamento al ribasso su base tendenziale, considerato che nel mese di novembre 2024 l’inflazione turistica su base annua stimata era al 4,0%. E, inoltre, in media, nel 2024 l’indice dei prezzi al consumo turistico NICT è pari a +3,9% registrando una forte contrazione rispetto al +6,2% del 2023.
Analizzando la scomposizione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività nei contributi delle sue voci di spesa, si rileva che l’inflazione è sostenuta, seppur con pesi differenti, da tutte le componenti del paniere turistico individuato: servizi ricettivi e di ristorazione (+2,186 punti percentuali), servizi ricreativi e culturali (+0,701), servizi di trasporto (0,393) e pacchetti vacanza (+0,109). In altri termini, sono i servizi ricettivi e di ristorazione ad assorbire il 64,5% della crescita seguiti da servizi ricreativi e culturali (20,7%), dai servizi di trasporto (11,6%) e, infine, da pacchetti vacanza (3,2%).
In aumento su base tendenziale tutte le macro-voci del paniere turistico: pacchetti vacanza (+4,7%), servizi ricreativi e culturali (+4,2%), servizi di trasporto (+3,6%), servizi ricettivi e ristorazione (+2,9%). Spostando l’analisi sulle voci di dettaglio del “paniere turistico”, spiccano per crescita su base annua i servizi ricreativi e sportivi (+18,5%), il trasporto marittimo (+12,0%), i pacchetti vacanza nazionali (+7,3%) e il trasporto aereo passeggeri (+5,7%). In chiave congiunturale, la dinamica dei prezzi registra un incremento per il trasporto aereo passeggeri (18,5%) con un +21,6% per i voli nazionali e un +17,7% per i voli internazionali. Al rialzo, in modo significativo, anche i pacchetti vacanza (+10,0%). In direzione opposta, contrazione principalmente per i servizi di alloggio (-2,7%) con in testa la voce Alberghi, hotel, pensioni e simili (-3,3%).
Tra i primi cinque sistemi regionali a registrare l’inflazione turistica più elevata si collocano Liguria (5,1%), seguita da Trentino Alto Adige (4,6%), Friuli Venezia Giulia e Umbria (4,3%) e, infine, Piemonte (4,0%). Sul versante opposto la dinamica dei prezzi più contenuta si registra prevalentemente nelle seguenti regioni: Molise (2,4%), Valle d’Aosta (2,5%), Emilia Romagna, Calabria e Basilicata (2,8%). A registrare, inoltre, una dinamica al rialzo dei prezzi del settore turistico nel mese di dicembre 2024 rispetto al mese precedente, soltanto sette sistemi locali: Umbria (+1,2), Friuli Venezia Giulia (+0,7%), Abruzzo e Trentino Alto Adige (+0,6%), Toscana (+0,5%), Liguria (+0,4%) e Marche (+0,1%).
In base alle stime di Demoskopika, infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo turistico (IPCAT) per l’Italia, sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo, registra, nel mese di novembre 2024 (ultimo dato disponibile), una crescita su base annua dal 4,1% a fronte di un 4,8% dell’Unione europea. Una dinamica dei prezzi del “paniere turistico” che colloca il Belpaese al penultimo posto tra le aree “meno inflazionate”, preceduto dalla sola Francia (3,6%). Sul, versante opposto, a presentare, infine, un andamento dell’inflazione turistica più elevato dell’Italia tutte le rimanenti destinazioni osservate: Polonia (7,6%), Grecia (7,1%), Austria (5,3%), Paesi Bassi (5,1%), Germania (4,9%), Spagna (4,6%), Svezia (4,5%) e, infine, Portogallo (4,3%).
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