Il patrimonio immobiliare alberghiero di Firenze supera i 4,2 MLD di euro

Il patrimonio immobiliare alberghiero di Firenze supera i 4,2 MLD di euro

Secondo un’analisi di WCG – presentata alla BTO 2024 insieme ad Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Federalberghi Firenze – l’8,23% del patrimonio immobiliare alberghiero italiano si trova in Toscana. Il patrimonio immobiliare alberghiero di Firenze supera i 4,2 MLD di euro, di cui 3,6 MLD di euro (85%) nel segmento luxury. Ad oggi il 46% degli hotel di Firenze è in mano agli operatori alberghieri

WCG – World Capital Group – società di consulenza immobiliare specializzata nel Commercial Real Estate – ha presentato alla BTO 2024, evento per l’innovazione nel turismo, un intervento intitolato “Lo sviluppo del turismo e attrazione degli investimenti in Toscana. Presentazione di uno studio dedicato“, a cura di Gabriele Fiumara, Real Estate Consultant Hospitality di WCG, tra i relatori insieme a Barbara Casillo, Direttore Generale dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, e Francesco Bechi, Presidente di Federalberghi Firenze.

“Il mercato immobiliare ricettivo in Toscana rappresenta un connubio unico tra tradizione e innovazione – ha dichiarato Fiumara – ed Il 2024 si è chiuso con esiti positivi per il settore dell’hospitality, che ha registrato investimenti superiori a 1,8 miliardi di euro. Tra le destinazioni più attrattive per il comparto alberghiero spiccano Firenze e, più in generale, la Toscana. In particolare, il mercato immobiliare ricettivo toscano si distingue per il suo equilibrio tra tradizione e innovazione, trainato da un turismo prevalentemente leisure. Grazie al suo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico, la regione continua ad attirare l’interesse di investitori nazionali e internazionali, sostenuta anche da una crescente domanda di ospitalità di alto livello. Guardando ai prossimi mesi, si prevede un’intensa attività nelle location prime, con un’attenzione particolare da parte di proprietari alberghieri e investitori istituzionali verso formule alternative, come lo Student Housing e il Senior Living. Rimarrà elevato l’appeal delle grandi città, tra cui Milano, Roma, Firenze e Venezia, soprattutto nel segmento upscale.”

Da un’anticipazione dell’analisi, condotta dal Dipartimento Research di WCG, emerge che l’8,23% del patrimonio immobiliare alberghiero italiano si trova in Toscana, che detiene il 7,65% delle camere presenti a livello nazionale. Soffermandoci sul segmento luxury, le strutture up-scale (4 e 5 stelle) presenti in Toscana superano il 25%, in linea con la media nazionale (24%). Nel dettaglio, Firenze ospita il 39% delle strutture e il 66% delle camere up-scale, anche questo in linea con i valori delle Big Four, finora analizzati dal Dipartimento di Ricerca di WCG.

 

Dando uno sguardo generale all’andamento di mercato, negli ultimi 5 anni in Italia sono diminuite le strutture alberghiere del 3%, mentre le camere sono rimaste sostanzialmente stabili. Anche in Toscana sono state analizzate delle contrazioni, sia degli asset (-6,44%), sia delle camere (-15,39%).

Allo stesso tempo, sempre in Toscana, è interessante evidenziare il trend inverso del segmento up-scale che ha registrato un +24%, sia in termini di strutture, sia di camere. Tale tendenza è ancora più evidente nella città di Firenze, che ha registrato un incremento medio del 25%, sia in termini di strutture, sia di camere, sempre nel comparto luxury. Gli altri segmenti, invece, registrano delle contrazioni dettate dal restyling delle strutture mid-scale ed economy. Volendo quantificare il patrimonio immobiliare degli hotel nella città di Firenze, il Dipartimento Research di WCG ha stimato un valore superiore a 4,2 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi di euro (85%) nel segmento luxury.

Per capire le dinamiche di questo mercato, l’analisi di WCG si è focalizzata infine sul conoscere chi sono i proprietari degli asset alberghieri nella città di Firenze. Emerge così che il 46% delle strutture è in mano agli operatori alberghieri, mentre il 40% sono investitori locali; risultano oggetto di finanziamento il 6% degli asset, mentre il 5% di proprietà di enti e il 3% è di investitori istituzionali. A livello di camere, invece, è interessante osservare che, mentre rimangono invariate le proporzioni fra tutte le tipologie di proprietari, gli investitori istituzionali hanno una quota di camere del 7%.

 

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