Approvato il Ristori-bis: ristoranti, bar e pasticcerie ne sono inclusi
Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto Ristori bis, così battezzato da Conte che ha spiegato le restrizioni in vigore nelle regioni gialle, arancioni e rosse. Per gli ulteriori sacrifici alle categorie già colpite è stato necessario promulgare un secondo decreto Ristori in favore di queste categorie: bar, ristoranti, palestre e piscine, pasticcerie, gelaterie, pizzerie al taglio, negozi di abbigliamento e in generale i lavoratori a partita IVA e le imprese costretti a chiudere le loro attività a causa del lockdown. Nel Ristori bis sono quindi previsti indennizzi, aiuti, proroghe e sgravi fiscali soprattutto per le attività delle zone rosse. Il nuovo decreto andrà coordinato con il precedente dl Ristori e con la Manovra Finanziaria 2020 nella quale è in discussione lo scostamento di bilancio. Ma ecco la sintesi dei beneficiari e delle misure entrate in vigore.
Quali misure in vigore nel Ristori-bis
Il decreto appena approvato in CdM ha come obiettivo il sostegno economico per le categorie colpite dalle ultime misure. Rispetto al decreto Ristori aumentano le categorie interessate dagli indennizzi, con 19 settori aggiuntivi. L’elenco dei codici ATECO dell’ultimo provvedimento economico in vigore dal 29 ottobre 2020 è così allargato anche a settori come fotoreporter, scuole di danza, lavanderie industriali, zoo, orto botanici. In più altre categorie nell’ambito della ristorazione, come rosticcerie e pizzerie al taglio. E’ stato confermato anche l’ampliamento dei contributi a fondo perduto, la proroga degli indennizzi in vigore (specie per lavoratori stagionali, dello spettacolo e dello sport) e cospicui aiuti per il settore della cultura dopo la chiusura di mostre e musei su scala nazionale.
Bar, ristoranti e abbigliamento: i ristori
Tra i più danneggiati dal DPCM in arrivo c’è il settore della ristorazione: bar, locali, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e gelaterie.
Gli aiuti economici sono più alti soprattutto alle aziende delle zone rosse e arancioni, dove ristoranti e bar sono chiusi e possono sfruttare soltanto l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio.
Nello specifico, sono previsti ristori al 200% per:
- bar, pasticcerie e gelaterie;
- negozi di abbigliamento;
- negozi di elettrodomestici;
- sexy shop;
- ambulanti;
- estetisti e altri servizi alla persona (piercing e tatuaggi);
- canili, dogsitter, toelettatura;
- agenzie matrimoniali.
Aiuti e indennizzi per le categorie escluse dal primo dl Ristori
Inoltre una quota importante del decreto Ristori bis sono gli aiuti per le categorie dimenticate dal provvedimento di due settimane fa. Nel dettaglio sono stabiliti ristori per un ampio ventaglio di settori e di nuovi codici Ateco. Contributi al 100% sono destinati a:
- bus turistici;
- trasporti lagunari;
- fotoreporter;
- maestri di corsi di danza;
- lavanderie industriali;
- negozi di bomboniere;
- traduttori;
- produttori di fuochi d’artificio.
Sono ristori al 200% per musei, monumenti, zoo, orti botanici, biblioteche, guide alpine. Rosticcerie, pizzerie al taglio, internet point, sono compresi nei ristori al 50% di quanto già ricevuto in estate.
Foto copertina: si ringrazia il Comune di Brescia, foto di Christian Penocchio
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