Covid Hotel, opportunità e insidie per l’albergatore
Sono diverse le strutture che hanno messo a disposizione camere e spazi per assistere coloro che si trovano in isolamento domiciliare fuori dalla propria abitazione, oppure clinicamente guariti dal coronavirus, ma ancora positivi che necessitano cure di media e bassa intensità. Con l’aumento dei contagi da coronavirus e il sovraffollamento degli ospedali, le regioni hanno chiesto agli hotel di mettere a disposizione le loro strutture per accogliere i pazienti che necessitano di cure di media e bassa intensità
di Roberto Necci
Desidero chiarire – per i molti albergatori che ci hanno fatto tale richiesta – le opportunità e le insidie derivanti dalla sottoscrizione di un contratto che fa diventare il vostro albergo un ‘Covid hotel’. Ovviamente in questa mia descrizione mi concentrerò esclusivamente sulle opportunità di tipo imprenditoriale e non entrerò in merito sulla valenza sociale di un’iniziativa di questo tipo.
Da un punto di vista prettamente imprenditoriale convertire una struttura in Hotel Covid va valutato molto bene. Innanzitutto va soppesato l’aspetto prettamente fiscale, perché esistono delle agevolazioni fiscali per le aziende che continuano le attività per le quali erano state autorizzate, quindi l’attività alberghiera. Ovviamente l’attività di Covid Hotel fa mutare la tipologia di attività, e l’azienda deve tenere conto anche dell’impatto fiscale valutando la condizione per lei migliore.
Vi sono aziende che in realtà non hanno perso totalmente l’avviamento, mi riferisco alle gestioni che lavorano o con il target commerciale o con il business: molto spesso l’avviamento di queste imprese si è ridotto perché alcuni account commerciali prenotavano un numero consistente di camere. Oggi questi account commerciali continuano a prenotare ma con un numero minore di camere, quindi di pernottanti; in questo caso convertire l’azienda alberghiera in azienda Covid fa perdere l’avviamento definitivamente e – quando si riaprirà – ci sono forti probabilità che si sia persa la relazione con il cliente che, dovendo soggiornare e avendo quindi la struttura di riferimento chiusa, si sarà orientato necessariamente per altre soluzioni. Quindi le aziende commerciali che lavorano nel mercato business debbono attentamente considerare se riconvertire normalmente la struttura può significare distruggere il loro avviamento senza avere la possibilità di ripartire immediatamente.
Esistono differenti casi, come ad esempio per una struttura di grandi dimensioni, che opera esclusivamente in un ambito leisure con gruppi turistici di stranieri; a questo riguardo bisogna essere molto chiari: è molto probabile che si protrarrà nel tempo l’impossibilità di viaggiare e quindi l’impossibilità di occupare camere al mercato di riferimento. Se questo si verificherà, la riconversione della struttura Covid – se pur con tutte le cautele del caso – può essere un’opportunità, rispetto all’alternativa di restare totalmente chiusi. Quindi da questi due esempi si evince chiaramente che ogni scelta va attentamente ponderata poiché non esistono soluzioni adeguate per tutte le strutture, vi sono delle soluzioni tailor-made su misura, che vanno tarate sulla singola realtà. Inoltre va anche considerato il fatto che una struttura Covid può in un certo qual modo danneggiare il suo brend-name e la sua visibilità perché, un passaggio ad una struttura assistenziale di questo tipo, va a snaturare la natura dell’accoglienza.
Nel caso di un’azienda molto grande orientata al mercato leasure che intraprende una ristrutturazione totale, riaprendo con un Brand e un posizionamento commerciale nuovo, la possibilità offerta dal contratto del bando Covid hotel potrebbe essere il normale completamento del ciclo di chiusura dell’immobile dell’azienda, quindi un’opportunità che può essere sfruttata.
Il consiglio che vogliamo dare a chi deve prendere queste decisioni è innanzitutto di valutare se ‘il vestito’ è adatto al proprio corpo e alla proprie necessità, leggere con attenzione le reciproche obbligazioni contrattuali, evitando di sottoscrivere dei contratti che impongono determinati comportamenti sfavorevoli dal punto di vista economico.
Ogni testo è redatto da l’Albergo, proprietario dei diritti di proprietà intellettuale.
Qualunque riproduzione, anche parziale è vietata, così come l’utilizzo del logo senza preventiva autorizzazione scritta è perseguito a termini di legge.