Analisi sul turismo: la tecnologia distributiva rende la Deregulation necessaria

Analisi sul turismo: la tecnologia distributiva rende la Deregulation necessaria

Che la deregulation nel turismo sia evidente nei fatti è cosa chiara a tutti

La tecnologia distributiva ha galoppato rispetto ad una normativa afflitta dal burocratese più resistente, consentendo a chiunque di scegliere e prenotare una pletora di servizi di trasporto, di noleggio e di alloggio, fino all’altro ieri confinati negli schemi rigidi dei pacchetti turistici e dei cataloghi dei tour operator. D’altra parte, erano trascorsi decenni da quando le politiche tariffarie aeree governative limitavano la scontistica agli Inclusive Tours, e sembrano trascorsi altri decenni se paragoniamo la rigidità delle stagionalità alberghiere rispetto alle dinamiche tariffarie proposte dal Revenue Management. L’intero quadro normativo di riferimento nel settore turistico appare superato, una specie di sepolcro imbiancato tenuto in piedi per consentire alla burocrazia di giustificare la propria esistenza, ma tramontato rispetto alle reali necessità del segmento produttivo.

Sul fronte dei pacchetti turistici, interessanti per una significativa quota di mercato, è corretta la posizione delle Associazioni che rappresentano la produzione e la distribuzione di quella gamma di prodotti, associazioni che puntano a limitare la possibilità giuridica dell’intermediazione dei pacchetti al settore delle Agenzie di Viaggio, non fosse altro che per le sacrosante garanzie e assicurazioni che il segmento distributivo offre al Consumatore nel rispetto del Codice del Turismo europeo comunitario. Ma cosa dire per quanto riguarda tutti gli altri segmenti operativi? C’è davvero bisogno di disporre di una patente e di un’autorizzazione burocratica per proporre ad un segmento di utenza un itinerario e un soggiorno coerente con gli interessi di quel segmento? Che bisogno ha, ad esempio, una Guida Turistica o un’Associazione culturale territoriale di transitare attraverso – o di farsi essa stessa – Agenzia di Viaggi per offrire a mercati diversi e a diversi segmenti di motivazione proposte di turismo definite e strutturate sulla motivazione stessa?

Se il nodo della questione sta nell’offerta a pacchetto è palesemente sufficiente che la Guida o l’Associazione non definisca l’offerta in termini congiunti, indicando i servizi separatamente, ad esempio spacchettando le visite giornaliere in termini di servizi complementari e accessori. Aprire le maglie della regolamentazione significa attribuire a nuovi entranti nel mondo del turismo l’opportunità di ampliare l’andamento dell’offerta e di conseguenza del mercato. Che senso ha tentare di vietare ad un travel blogger di organizzare viaggi nei territori che lui stesso conosce, ha sperimentato e ha presentato in video, costruendosi una reputation oggi assolutamente necessaria agli occhi del suo proprio pubblico? Nel segmento dei turismi motivazionali ed esperienziali cosa conta di più: la conoscenza diretta o l’autorizzazione burocratica?

Se queste poche righe servono a comprendere che l’impianto normativo è superato nel settore della commercializzazione dei servizi turistici cosa dire in materia di strutture ricettive? Che senso ha la rocambolesca segmentazione italiana delle attività ricettive, segmentazione che si sviluppa su una quindicina di categorizzazioni, ma che non riesce ad attribuire con certezza, agli occhi del pubblico, la qualità relativa alla categoria ufficialmetne affermata? Che senso ha la tabellina obbligatoria dei prezzi stagionali alberghieri nel momento in cui le tariffe variano quotidianamente in funzione dell’andamento dell’occupazione e della domanda? Che senso hanno la valanga di autorizzazioni necessarie per avviare o gestire un’attività ricettiva in un pianeta che fa della immediatezza, del dinamismo, della competenza e della reputazione acquisita sul campo gli elementi fondamentali del successo aziendale?

Certo: il Cliente deve essere assicurato rispetto alla Qualità e al Servizio che troverà. Certamente le regole essenziali relative all’Igiene, alla conduzione d’Impresa, al rispetto della Tutela del Consumatore, alla Sicurezza, alla conduzione del Personale dipendente, sono fondamentali, ma una volta dimostrata la conoscenza, con un’abilitazione generale alla gestione d’impresa, non dovrebbe o potrebbe essere reso tutto più semplice?

Temo che, come spesso accade, la necessità della burocrazia di affermare la propria esistenza attraverso il vincolo della negazione possibile sia uno degli elementi più negativi del possibile ulteriore sviluppo del turismo, in particolar modo di un turismo non massivo, orientato alla scoperta di luoghi suggestivi e non troppo frequentati. Ritengo che sia urgente una nuova lenzuolata di liberalizzazioni, di bersaniana memoria, che offra nuovi stimoli e opportunità ai molti giovani che avrebbero le capacità ma trovano di fronte al loro desiderio una barriera d’ingresso composta da norme superflue, inutili e spesso persino controproducenti.

Informazioni su

Ho operato nel settore del Marketing alberghiero e turistico per oltre 30 anni, spesi fortunatamente non nel fare per trent'anni la stessa cosa ma cercando, per trent'anni, di migliorare e innovare quello che facevo. Con una consistente esperienza di formatore e docente, ho anche bighellonato nel mondo del giornalismo.

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