B&B Hotels: importanti investimenti sull’Italia e obiettivi ambiziosi

B&B Hotels: importanti investimenti sull’Italia e obiettivi ambiziosi

A Palermo, negli scorsi giorni, è stato inaugurato il 38° hotel in Italia, e 500° nel mondo, della catena francese B&B Hotels, cosa che pone l’accento sulla strategia della catena transalpina presente in 11 paesi d’Europa. Ne abbiamo parlato con Jean Claude Ghiotti, presidente Italia del Gruppo.

«La nostra crescita è quantificabile in circa 50 strutture l’anno – spiega Jean Claude Ghiotti, presidente del branch italiano dell’azienda che sta per essere acquisita da Goldman Sachs (l’operazione ha ricevuto il via libera da Bruxelles per un valore stimato di 2 mil iardi di euro). Ci atteniamo ad un modello di business incentrato sull’assenza di “superfluo”, con un servizio pragmatico ed essenziale, ma confortevole. Ne è un esempio l’ultima apertura di Palermo, il Quattro Canti, nel centro della città siciliana, che darà lavoro a 25 maestranze locali, come sottolineato dal sindaco della città siciliana, Leoluca Orlando, e che rappresenta una tappa importante per il nostro brand il cui fine è creare valore immobiliare».

Globalmente, nel 2018, l’azienda ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 580 milioni di euro (+18%) e l’apertura di più di 50 nuove strutture nel mondo, fra cui una in Brasile, prima di tre entro la fine dell’anno. Un totale di 41mila 800 camere in 12 paesi. L’Itala è un mercato importante: con un fatturato di oltre € 52 milioni e una previsione di chiusura del 2019 pari a 60 milioni di euro e con oltre 40 alberghi operativi sul territorio.

Il sistema prevede che la catena stipuli contratti d’affitto ventennali con singoli proprietari, fondi e ogni altro investitore immobiliare garantendo rendimenti interessanti. È raro che l’immobile venga acquistato, ma può anche accadere che, se l’operazione lo giustifica, B&B Hotels lo acquisti, ristrutturi, si occupi dell’arredamento e della gestione con contratti a lungo termine (remunerativi per l’investitore) e poi collochi sul mercato l’immobile ridefinito.

«L’investimento medio si aggira sui 2-3 milioni a struttura – prosegue Ghiotti – dando vita ad hotel a 3 stelle la cui consistenza è tra le 75 e le 190 camere. Il ritorno per la proprietà è stimato attorno al 5-6% annuo. Il nostro intervento consente, infatti, di rivitalizzare strutture dismesse o in disuso, come a Palermo dove in tre mesi ne abbiamo ristrutturate e aperte, grazie alla snellezza operativa dell’ufficio tecnico del Comune, sensibile agli investimenti, dando la possibilità di renderle nuovamente appetibili sul mercato e mantenendo il valore dell’immobile nel lunghissimo periodo».

In Italia B&B HOTELS gestisce già hotel appartenenti ai fondi di Castello SGR ed ha inoltre firmato un accordo con Gabetti per la ricerca e la selezione di nuove possibili aperture. Il gruppo ha anche sviluppato una piattaforma (http://www.sviluppohotelbb.com/) per la ricerca di nuove acquisizioni sul quale è possibile candidare il proprio immobile, verificando se abbia o meno i requisiti adatti per diventare un B&B Hotel. «La nostra strategia di crescita – conclude Ghiotti – prevede un serrato piano di espansione in Germania, Svizzera, Belgio, Olanda, Bulgaria, Portogallo, Slovenia e Italia, con un occhio attento al Sud America in via di sviluppo (Sao Josè dos Campos, e 2 strutture a Rio de Janeiro e San Paolo nel 2019), per raggiungere un portfolio internazionale di oltre 620 hotel, che in termini di camere significa 55 mila unità, con una distribuzione della crescita attesa per 1/3 in Francia, 1/3 in Germania e 1/3 nel resto del mondo, Italia inclusa, dove prevediamo di arrivare a 50 unità per il 2021. Per ora abbiamo già in programma tre realtà a breve: Siracusa, Catania e Milano».

Testo di Massimo Terracina

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