Dalle isole Covid free ai trasporti, il governo studia un piano per l’estate
A seguito dell’ultimo monitoraggio, il ministro Speranza firma le ordinanze in vigore da lunedì 12.04. L’Italia diventa tutta arancione, con 4 regioni in zona rossa. Prove di ripartenze nelle isole e col passaporto vaccinale. Le destinazioni preferite dagli italiani un anno fa con i dati ISTAT
Da lunedì 12 aprile quindi Campania e Puglia rimangono nella fascia di rischio più alta come pure la Valle d’Aosta, fascia nella quale passa anche la Sardegna. Passano in arancione Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Le differenze principali tra zona rossa e arancione sono che nella seconda gli spostamenti, dalle 5 alle 22, sono liberi all’interno del comune; inoltre riaprono negozi, parrucchieri, centri estetici; tornano a scuola anche gli alunni di seconda e terza media, mentre quelli delle superiori sono in presenza – a rotazione – per almeno il 50% e fino a un massimo del 75%; permesse le visite all’interno del comune a una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno tra le 5 e le 22, in massimo 2 persone (oltre a under 14 e persone disabili o non autosufficienti).
Si prova a definire le ripartenze: dal passaporto vaccinale alle isole
Cominciano a spuntare proposte e prove di ripartenza che vanno dal passaporto vaccinale al superbonus 110% per le strutture ricettive. E si comincia anche a parlare di date: il ministro del turismo Massimo Garavaglia ipotizza il 2 giugno per le riaperture. Intanto il settore ha registrato nel 2020 un minimo storico: -44,8% per le vacanze e -67,9% per il business.
Come abbiamo pubblicato l’Istat ha presentato gli allarmanti dati della crisi più nera di sepre per il turismo italiano (i viaggi degli italiani nel 2020 hanno toccato il loro minimo storico, 37 milioni e 527mila con 231 milioni e 197mila pernottamenti, -44,8% per le vacanze e -67,9% per il business). Ora finalmente si cerca di provvedere a uno dei settori più colpiti dalla pandemia – che vale il 13% del Pil – cominciano a spuntare proposte e prove di ripartenza che vanno dal passaporto vaccinale alle isole Covid Free, dai trasporti “sicuri” al superbonus 110% esteso alle strutture ricettive.
Si è cominciato a capire che servono certezze, quindi si parla di date: il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ipotizza il 2 giugno: “È la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture per noi”. Il premier Mario Draghi ha risposto in modo incoraggiante, pur ribadendo di non poter dare una data certa ora perché tutto dipenderà dall’andamento epidemiologico e dalle vaccinazioni, dove ad inizio d’anno con il governo Conte, si è perso tempo senza riuscire ad organizzare un’impresa impegnativa: “Garavaglia dice a giugno. Speriamo, magari anche prima, chi lo sa. Non diamo per abbandonata la stagione turistica, tutt’altro”.
Si valuta anche l’ipotesi di rendere le isole Covid Free, come già sta facendo la Grecia (con ottimi mrisultati di prenotazioni). Il ministro del Turismo afferma “possiamo farlo”, ma anche i presidenti di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, che chiedono a Draghi di “avere il coraggio” di andare oltre la proposta di vaccinazione delle sole isole minori e puntare a immunizzare con il vaccino l’intera popolazione delle due isole più grandi.
In merito ad alcune polemiche di vari assessori regionali il Ministro Massimo Garavaglia, intervistato da una emittente, ha risposto così: “È la solita tempesta in un bicchiere d’acqua. Le isole covid free sono isole piccole e di conseguenza anche i numeri. La sostanza è che questa è un’ottima operazione di marketing” ha affermato il ministro del Turismo, ospite del programma TGtg su Tv2000. “Diamo il segnale che anche in Italia, come per altri Paesi come la Grecia, – ha aggiunto Garavaglia – c’è questa opportunità. Se lo fai sei al pari degli altri, se non lo fai sei un passo indietro e uno prenota da un’altra parte. E questo non ce lo possiamo permettere. Non parliamo di numeri impossibili da gestire. Prima di completare l’operazione ‘isole covid free’ che ha numeri molti piccoli, non parliamo infatti della Sicilia ma di isole minori e con numeri sostenibili – ha concluso Garavaglia – è evidente che prima bisogna rispettare l’ordinanza del commissario Figliuolo che prevede prima le fasce più anziane. Una volta completato questo possiamo passare alle isole covid free”.
“Lavoriamo – dice anche Garavaglia – al Green Pass che prevede tre condizioni: il vaccino, avere avuto il Covid e il tampone negativo. Non è discriminatorio e da noi esiste già in Sardegna. È un modello che sta già prendendo piede, perché ad esempio ci sono già numerosi voli che procedono così”. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, parla invece del passaporto vaccinale, una possibilità allo studio del governo, come hanno fatto altri Paesi, per attrarre i turisti. Le Eolie si sono attivate e vogliono diventare covid free prima dell’estate. Il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha riferito che sono già 2500 i vaccinati: 1800 per la prima dose e 700 per il richiamo. I positivi sono scesi a 16 con un solo ricoverato.
Si parla anche di ampliamento del superbonus al 110% agli edifici strumentali d’impresa (ristoranti, alberghi, agriturismi): “Potrebbe essere complesso ma lavoreremo su questa cosa, e mi impegno a discuterne con il ministero dell’Economia”, annuncia il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Mare, montagna e campagna italiani le destinazioni preferite nel 2020
Tornando ai dati dell’ISTAT nel 2020, il drastico calo dei flussi turistici è riscontrabile in tutte le motivazioni e tipologie di vacanze effettuate dai residenti: da -44,3% per le vacanze di piacere/svago a -48,3% per le visite a parenti/amici.
La situazione sanitaria, le restrizioni alle attività praticabili e agli spostamenti, soprattutto verso l’estero, insieme alla ricerca di vacanze più sicure in termini di distanziamento e prevenzione dei rischi, hanno cambiato le scelte dei turisti, pur se hanno continuato a spostarsi principalmente per piacere, svago o riposo (72,4% delle vacanze) e per visite a parenti e amici (25,4%). Tra le vacanze di piacere e svago, la quota di quelle che includono almeno una visita a una città perde 13 punti (32,2%; era il 45,2% nel 2019), subendo più delle altre, quindi, i colpi della pandemia. Questo fenomeno riguarda sia l’Italia sia le mete oltre confine dove, però, perdono punti anche mare, montagna e campagna.
I turisti preferiscono mete in Italia e che si prestano maggiormente ad attività all’aria aperta; infatti, rispetto allo scorso anno sono maggiori le quote di vacanze al mare (53,9% nel 2020, 48,8% nel 2019), in montagna (31% nel 2020, 26,5% nel 2019) e in campagna (15,1% nel 2020, 9,9% nel 2019). Le restrizioni alle attività praticabili durante le vacanze causano la forte contrazione dei flussi vacanzieri per visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli, al turismo enogastronomico. Questo tipo di vacanze, in cui l’attività culturale è la motivazione principale, erano già in calo e nel 2020 diminuiscono ancora di più: la loro quota scende infatti dal 16,9% del 2019 al 7% del 2020.
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