L’intelligenza artificiale nella SEO: strategie aziendali per mantenere la competitività

L’intelligenza artificiale nella SEO: strategie aziendali per mantenere la competitività

Che le imprese stiano cambiando il loro modo di fare business non è una novità, ma il modo in cui l’intelligenza artificiale si stia facendo largo garantendo loro una sempre maggiore competitività, probabilmente sì.

L’intelligenza artificiale, che ha raggiunto l’ultimo traguardo dell’AI generativa, sta influenzando diversi settori, tra cui la SEO. Acronimo di Search Engine Optimization, la SEO è una strategia di marketing digitale attraverso cui è possibile migliorare il ranking di un sito o di una pagina web per determinate parole chiave nei risultati forniti da un motore di ricerca.

In che modo l’intelligenza artificiale contribuisce all’ottimizzazione delle aziende? Sono diversi gli strumenti che permettono alle aziende di esplorare un contesto più ampio. Primo fra tutti è il marketing contestuale, che mette al primo posto la comprensione delle intenzioni e dei bisogni degli utenti. Il marketing contestuale, potenziato dall’AI, mira quindi a creare esperienze personalizzate e pertinenti, in grado di soddisfare non solo le query espresse dagli utenti ma i loro comportamenti impliciti. Difatti, grazie all’evoluzione delle tecnologie dell’AI, le aziende possono comprendere e adattarsi alle mutevoli esigenze dei loro clienti. I dati parlano chiaro. Secondo il rapporto Now Decides Next 2024: getting real about Generative AI redatto da Deloitte, fino al 36% delle organizzazioni ha segnalato di aver raggiunto in gran parte i benefici attesi dall’implementazione della tecnologia. Inoltre, queste organizzazioni hanno in programma di reinvestire i risparmi ottenuti dall’intelligenza artificiale generativa principalmente nell’innovazione (45%) e nel miglioramento delle operazioni (43%). È interessante notare anche che ben il 73% ha dichiarato di abbracciare la tecnologia a un ritmo “veloce” o “molto veloce”, in netto contrasto con il 40% delle organizzazioni che hanno solo un certo grado di esperienza nel campo.

Tra gli strumenti che la SEO utilizza per l’ottimizzazione dei contenuti basata sui dati, ci sono da un lato l’analisi predittiva per la ricerca delle parole chiave, dall’altro l’integrazione di parole chiave nel testo e il suggerimento di una lunghezza ideale.

L’analisi predittiva per la ricerca delle parole chiave implica l’utilizzo di dati storici e tecniche avanzate di analisi per identificare le parole chiave che potrebbero portare più traffico e conversioni in futuro. Il vantaggio principale dell’analisi predittiva consiste in un processo di apprendimento e miglioramento continuo, fondamentale per garantire e incrementare l’engagement del pubblico e migliorare il posizionamento SEO.

L’integrazione di parole chiave nel testo invece, per mezzo del linguaggio NLP (Natural Language Processing), consente alle aziende di creare automaticamente e costantemente contenuti SEO-friendly e personalizzati in grado di attrarre l’attenzione del singolo utente. Questa capacità di generare contenuti rappresenta un grande vantaggio per i creatori di contenuti, maggiormente impegnati sugli aspetti strategici della comunicazione.

Sul versante dei motori di ricerca, Google, nel tentativo di contrapporsi a ChatGpt e Bing, ha creato una nuova funzione (Search Labs) in grado di rispondere alle domande degli utenti con un testo che riassume le informazioni trovate online. A indicare i riscontri positivi di queste innovazioni sono gli stessi numeri. Secondo il report Think Big with AI: Small Business Content Marketing del 2024, realizzato da Semrush, il 67% delle aziende utilizza già l’IA per il content marketing e l’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), con un alto indice (78%) di soddisfazione dei risultati conseguiti. Inoltre, il 68% ottiene un ROI (Return On Investment) superiore nel content marketing proprio grazie all’impiego dell’IA. Nel complesso, il report attesta come il 65% delle aziende generi migliori risultati SEO grazie all’IA.

Tuttavia, a fronte delle innumerevoli opportunità nella creazione di contenuti più efficaci, maneggiare correttamente queste nuove tecnologie richiede alcune responsabilità, in particolare dal punto di vista etico. Difatti, sono strumenti che possono produrre risultati accurati solo nelle mani dei giusti professionisti. Di conseguenza, il successo di una qualsiasi strategia SEO basata sull’utilizzo dell’AI dipende dalle competenze e dall’esperienza degli esperti SEO e dalla loro abilità nell’interpretare i dati e utilizzarli in modo efficace.

In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nella SEO consente di analizzare e interpretare enormi quantità di dati relativi al comportamento degli utenti, alle prestazioni dei contenuti attuali e alle tendenze di ricerca globali.

Per mantenere una posizione competitiva e sviluppare una strategia di crescita sostenibile nel lungo termine, le aziende devono prioritariamente investire in formazione continua, ad esempio tramite collaborazioni con i settori dell’innovazione algoritmica.

È altresì fondamentale considerare l’aspetto etico e la trasparenza, poiché i consumatori sono sempre più attenti ai bias discriminatori e alle violazioni della privacy perpetrate dagli algoritmi.

 

Articolo di Andrea Rosini, co-founder di Differens

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