La transizione green nel turismo è alla base della sostenibilità e della ripresa europea
Mentre il tasso di produzione di energia fotovoltaica in Europa raggiunge la confortante soglia del 22% sul totale, l’Italia è ancora decisamente indietro, forse anche a causa delle (solite) lentezze burocratiche, di un sistema farraginoso che o non comprende l’urgenza, o non comprende l’utilità o, più banalmente, protegge interessi costituiti.
Migliaia di Alberghi, Residences, Centri termali, Campeggi, luoghi di villeggiatura e vacanza possono diventare aree di produzione, anche aggregata, di energia, veri “parchi energetici” risolvendo, almeno parzialmente, la questione oggi sensibile dei consumi. Chi non agisce oggi è semplicemente un nemico del futuro.
Ora ci aspettiamo che il Governo in accordo con le Associazioni di categoria del ricettivo italiano definisca una piattaforma di sviluppo, finanziamento e snellimento delle procedure burocratiche per consentire al settore di affermare, nel migliore dei modi, la propria competitività e l’attenzione all’Ambiente.
Gilberto Borzini
“Ogni euro speso nelle energie rinnovabili aiuterà il pianeta e i consumatori” e l’Europa deve sforzarsi di essere “più indipendente” dal punto di vista energetico, proprio basandosi sempre di più sulle rinnovabili. Lo ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Summit europeo sugli investimenti sostenibili, che si è svolto qualche tempo fa.
Ridurre la dipendenza Ue dal gas e dal petrolio, ricorda Von der Layen, è un obbiettivo fondamentale da raggiungere. L’Ue attraverso il budget europeo e il Recovery Plan, ha rimarcato la presidente, ha previsto un robusto intervento economico che ammonta a ”600 miliardi di euro finalizzati a investimenti verdi”. L’Unione, inoltre, per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’accordo di Parigi nel 2016, è impegnata “a mobilitare almeno mille miliardi di euro in investimenti sostenibili entro il 2030″ e ad “investire l’equivalente del 2,5% del Pil globale ogni anno solo nel sistema energetico”.
Secondo la presidente della Commissione europea, tuttavia, gli investimenti pubblici sull’energia verde non bastano e vanno affiancati a quelli dei privati, che devono essere attirati a investire attraverso l’istituzione di “regole che creino un rapporto di fiducia tra investitori e imprenditori”.
Inoltre, negli ultimi anni, con la crescita delle famiglie che sentono la necessitò di investire nella lotta al cambiamento climatico, occorre offrire “opportunità di investimento di cui ci si può fidare”, senza rischiare di essere ingannati dal fenomeno del greenwashing. L’istituzione di queste nuove regole crea in questo modo la fiducia tra investitori e imprese e permette di conseguenza l’incremento degli investimenti.
L’Unione, continua Von der Layen, è impegnata “a mobilitare almeno mille miliardi di euro in investimenti sostenibili entro il 2030″, dal momento che “per raggiungere gli obiettivi climatici” fissati dall’accordo sul clima di Parigi “dobbiamo investire l’equivalente del 2,5% del Pil globale ogni anno solo nel sistema energetico”.
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