L’Albergo n. 66. L’Hotel è un’Azienda che deve affrontare il cambiamento
La fine del lungo lockdown vuol dire – per buona parte degli albergatori e del variegato mondo della ristorazione – riprendere in progressione l’attività con tanta voglia di fare e di affrontare l’attuale realtà del turismo ancora a singhiozzo, riproponendosi anche in modo innovativo rispetto ad un passato rimasto troppo statico per troppo tempo, ancorato a vecchi costumi e tradizioni, senza che gran parte degli operatori volesse affrontare un mondo in continua quanto rapidissima evoluzione.
Una evoluzione che è avvenuta in tutti i campi, soprattutto nei Paesi economicamente emergenti e che ha coinvolto per primi i settori del turismo e del commercio. Da loro è arrivato l’impulso, assieme agli imprenditori, verso lo sviluppo industriale, strettamente collegato al turismo ed al commercio, e quindi a proporre una offerta turistica che, senza le bellezze storiche e naturali della nostra penisola, doveva puntare su altri fattori: e lo ha fatto bene, applicando il marketing come si fa in qualsiasi azienda.
La quasi ‘crescita zero’ del nostro Pese negli ultimi 20 anni dimostra che la ricchezza dell’Italia (Pil) è cresciuta in media solo dello 0,2% ogni anno. La bassa crescita è riconducibile agli effetti negativi provocati dalla grande crisi iniziata nel 2008. E nonostante sia trascorso oltre un decennio, assieme alla Grecia noi siamo l’unico Paese dell’area ‘euro’ a non aver ancora recuperato la situazione ante-crisi (2007). Rispetto a 14 anni fa, infatti, dobbiamo “riconquistare” ancora 4,2 punti percentuali di Pil, ma anche 19,2 punti di investimenti.
L’approvazione del PNRR italiano da parte dell’Europa da certamente motivi di speranza e nuove possibilità per una ripartenza del Paese che dovrà essere veloce e concreta, per recuperare quanto perso in questi mesi così difficili. Per il mondo alberghiero è necessario lavorare da subito ad interventi mirati per sostenere le imprese duramente colpite ad uscire dalla crisi e riposizionarle sul mercato.
Oggi, come ha scritto per noi anche Franco Grasso nel numero scorso, l’Albergo è un’Azienda e questa crisi così pesante, mai vista prima, deve portare necessariamente ad un cambiamento della sua organizzazione, ad adeguare le proprie risorse, ad aggiornare le dinamiche di gestione, a far crescere la managerialità: sono fenomeni in evoluzione continua che non si pos- sono fermare, pena l’uscita dal mercato.
ll Direttore d’albergo oggi ha sempre più compiti e mansioni diverse da seguire, l’azienda familiare vacilla di fronte a questi nuovi impegni, le associazioni devono sostenere ed aiutare il cambiamento ma lo si deve fare in fretta. Lo Stato dovrà fare la sua parte ma quando il Ministero del turismo sarà operativo e disporrà del proprio portafoglio? Credo che nessuno al momento ci sappia dare risposte certe. Per non rischiare le insidie della burocrazia e l’insabbiamento di tante iniziative (iniziate e mai finite), complici molti fattori e troppi interessi di parte, è necessario lavorare in rete e non singolarmente per arrivare ad ottenere dei finanziamenti; non è più il tempo di improvvisare da soli ma di operare in team: leggete nelle nostre pagine quanto scrivono sul tema tre esperti quali il Manager alberghiero Antonello Dè Medici, il ricercatore Stefano Bonini e l’Architetto Massimo Mussapi.
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Non sono qui per fare un assist al Ministro del Turismo, non ne ha bisogno, ma per sottolineare quanto in po- litica basti solo una voce, tutt’altro che certa (quella di avere dieci consulenti, solo uomini), per creare polemiche ‘di genere’ e lanciare invettive, costume questo davvero intollerabile e sempre più riscontrabile anche sui ‘social’. In merito a questo il ministro Massimo Garavaglia ha precisato che la pretestuosità salta agli occhi ma è annullata dal fatto che ha già nominato Manuela Di Centa consigliere per lo Sport ed il Turismo; e presto entreranno in squadra Roberta Garibaldi per l’enogastronomia e Magda Antonioli quale responsabile dell’Osservatorio nazionale del Turismo, tutti nomi di incontestabile caratura (e al femminile).
Una buona estate di lavoro a tutti gli albergatori, i ristoratori e a chi opera nel mondo dell’ospitalità!
Giulio Biasion
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