L’industria turistica alla prova del rilancio: Big Data, Sicurezza e Destinazioni

L’industria turistica alla prova del rilancio: Big Data, Sicurezza e Destinazioni

Nel 2021 il turismo resta in forte sofferenza con presenze previste in flessione del 2% sul 2020 e con il 57% delle imprese ricettive che prevede di chiudere l’anno in perdita. La sicurezza è oggi il primo fattore di scelta delle destinazioni. L’impatto della vittoria degli Europei di calcio sull’interesse turistico verso l’Italia.

Le sfide per il rilancio del comparto turistico sono a essere al centro dei Dialoghi sul Turismo promossi da Isnart, l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche di Unioncamere.

L’evento, Turismo: il Nuovo Futuro, si è svolto di recente a Roma con la presenza del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e di Roberto Di Vincenzo, Presidente di Isnart. Sono intervenuti Gloria Armiri, Group Exhibition Manager Divisione Turismo e Ospitalità I.E.G.; Chiara Lungarotti, A. D. Lungarotti Soc. Agricola; Giorgio Palmucci, Presidente ENIT; Mauro Vinci, VP Business Development Italia Radisson Hotel Group; Alberto Yates, Regional Manager Italia Booking.com. L’evento è stato moderato dalla giornalista Antonella Scutiero di LaPresse, media partner degli eventi con TTG.

Attraverso Isnart, con l’Osservatorio sull’Economia del Turismo, il Sistema camerale ha sviluppato un ecosistema digitale per fornire analisi e previsioni sulla base di un imponente quantitativo di dati e in grado di elaborare e correlare informazioni su scala locale, regionale e nazionale. Secondo gli scenari previsionali elaborati dall’Osservatorio, il 2021 dovrebbe chiudersi con una leggera flessione delle presenze complessive rispetto al 2020 (-2%), segno di quanto abbia pesato e continui a pesare l’impatto della pandemia. Su tale previsione incide, in particolare, l’impatto dei primissimi mesi dell’anno, pienamente colpiti dal Covid a differenza di quanto accaduto nel 2020.

L’introduzione del green pass e le nuove regole per gli spostamenti turistici stanno avendo alcuni effetti positivi per le previsioni di vacanza dell’Estate 2021. Tuttavia la ripresa dei contagi in alcuni mercati chiave, e poi in Italia, fa permanere uno scenario di grande incertezza.

In particolare, rispetto allo scorso anno si registrano segnali positivi dai mercati internazionali nei primi due mesi estivi (+32% a luglio e +30% ad agosto), che premiano soprattutto Lazio, Campania, Umbria, Sicilia, Puglia e Toscana. 

Il mercato interno resta anche per il 2020 centrale per il turismo in Italia. Infatti, fino al 2019 l’incidenza delle presenze turistiche degli italiani era di circa il 50% (49,5% nel 2019), mentre nel 2020 con il Covid l’incidenza degli italiani è aumentata al 68,6% e per il 2021 si attesterà al 68,3%.  Secondo le stime previsionali di Isnart, le principali mete di vacanza degli italiani nel periodo luglio-settembre saranno Lombardia ed Emilia Romagna mentre altre regioni, che avevano mostrato un forte dinamismo l’estate scorsa – come Abruzzo, Calabria e Molise – presentano andamenti stabili.

I principali elementi che incidono sull’andamento previsivo del turismo in Italia sono: l’incertezza sulle restrizioni Covid nelle destinazioni turistiche; le opportunità offerte da destinazioni internazionali concorrenti che hanno anticipato le loro proposte e la ridotta capacità di spesa delle famiglie italiane ed europee che incide soprattutto sulla diminuzione della durata della vacanza.

Tra i fattori determinanti nella scelta delle destinazioni emerge prepotentemente la sicurezza, molto importante per il 77% dei turisti, seguito dal rapporto qualità-prezzo (75,7%), attrazioni naturali o culturali (75,4%), comfort e accessibilità (72,9%), cultura, stili di vita e tradizioni locali (71,8%) e attenzione all’ambiente e alla sostenibilità (69,3%).

Positivo, inoltre, “l’effetto Europei” sull’interesse dei turisti internazionali verso il nostro Paese. La vittoria della nazionale italiana ha innescato attenzioni e ricerche per venire in vacanza in Italia. Dalle elaborazioni Isnart sulle fonti Google, nella fase finale degli Europei, l’interesse turistico verso l’Italia è cresciuto del 300%. Secondo l’Osservatorio sull’Economia del Turismo, tra gli andamenti attesi nella tipologia di domanda emergono una crescita del cicloturismo, una tenuta del turismo enogastronomico e un calo del turismo culturale.

Lo scenario complessivo per l’industria resta estremamente difficile. Il 57% circa delle imprese ricettive prevede un 2021 in perdita (era l’84% nel 2020) e solo il 20% dei casi stima di avere degli utili. Il 70% delle imprese dichiara di mantenere i prezzi invariati rispetto allo scorso anno, solo fra gli alberghi di più elevata categoria sono previste revisioni al rialzo delle tariffe. Le principali problematiche incontrate sono nuovi costi per misure di sicurezza, aumento delle spese per materie prime e per la ristrutturazione, cambiamenti repentini e disdette nelle prenotazioni da parte dei diversi mercati per le difficoltà legate all’evoluzione dello scenario pandemico.

Comprendere le dinamiche e le esigenze dei territori e prevedere come si orientano i turisti è oggi determinante per sostenere il rilancio dell’industria turistica italiana – ha sottolineato il Presidente di Isnart Roberto Di VincenzoLe destinazioni turistiche sono i sistemi territoriali da cui partire per definire politiche di sviluppo locale e il Sistema camerale, grazie alle piattaforme di analisi dei Big Data dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo, è oggi in grado di fornire alle istituzioni e agli operatori del settore strumenti avanzati per prevedere e per programmare. Il caso dell’operazione Qualità e Sicurezza, condotta in collaborazione con alcune prime Camere di commercio, grazie alla quale stiamo aiutando le imprese a reagire alle nuove richieste del mercato, ben rappresenta come essere capaci di fare previsioni su cosa accadrà, permette di giocare d’anticipo attivando strategie e interventi in grado di rispondere positivamente e in tempo reale”.

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