Nasce il Fondo Nazionale Turismo, 2 miliardi di investimenti per gli hotel
Nasce un fondo per aiutare le strutture ricettive storiche ed iconiche a rinnovarsi e a superare la crisi per affrontare al meglio la ripartenza
Come è assodato il bonus vacanze, ancora oggi disponibile, non ha assolutamente sortito gli effetti sperati: gran parte della dotazione economica prevista dal Governo è rimasta quindi inutilizzata. Così, il Governo deve nuovamente intervenire per dare una decisa spinta al settore turistico del nostro Paese, ancora in piena crisi. Il “bonus alberghi”, in questo caso, è stato chiamato “Fondo Nazionale per il Turismo“, recentemente promosso da Cassa Depositi e Prestiti e presentato dal ministro per il Turismo Dario Franceschini.
Cos’è il “Fondo Nazionale per il Turismo” e a cosa serve
Il Fondo Nazionale per il turismo nasce per aiutare le strutture ricettive più iconiche d’Italia e gli alberghi storici a superare l’attuale momento di crisi e porre le basi per cogliere al meglio la ripartenza del settore. E’ l’obiettivo del nuovo Fondo promosso dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e presentato a Roma dai vertici della società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Saranno, infatti, mobilitati fino a 2 miliardi di euro, a valere sulle risorse di CDP per un totale di 750 milioni di euro, e su ulteriori fondi di investitori terzi. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il Decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro.
Si tratta di un vero e proprio paracadute per le catene e le attività ricettive in difficoltà a causa del Coronavirus. Grazie al fondo, Cdp e il ministero per il Turismo potranno intervenire prontamente, rilevando la proprietà degli immobili ricettivi di maggior pregio e fornendo così liquidità alle attività imprenditoriali a rischio chiusura. “Ove possibile – si legge nel comunicato di Cassa Depositi e Prestiti – si promuoverà il reinvestimento dei proventi della vendita nell’attivita’ di gestione, sostenendo l’occupazione e il miglioramento degli standard qualitativi delle catene alberghiere del Paese”.
Il Fondo potrà concedere agli attuali proprietari un diritto di riacquisto da esercitare in un arco di tempo congruo rispetto alle stime di ripresa del mercato ricettivo internazionale. Ove possibile, inoltre, si promuoverà il reinvestimento dei proventi della vendita nell’attività di gestione, sostenendo l’occupazione e il miglioramento degli standard qualitativi delle catene alberghiere del Paese.
Come sottolinea il ministro Franceschini: “Servirà per sostenere le imprese in questa fase, per esempio evitare che alberghi che torneranno ad avere una redditività molto alta perché sono in luoghi straordinari ma che in assenza di turismo internazionale magari non riesono ad affrontare la crisi fino alla fine, per sostenerli in questa fase ed evitare che finiscano in mani non italiane o in mani sbagliate. Ma è anche uno strumento che servirà a sostenere le imprese anche quando la crisi sarà finita. Quindi sostenere gli investimenti, indirizzarli. Ed è importante che questo avvenga con cifre così importanti del Ministero e di Cassa Depositi e Prestiti”.
Un intervento che si inserisce nella strategia della Cdp a sostegno di uno dei pilastri dell’economia italiana. E che passa anche per la formazione, per l’innovazione e per la creazione di campioni nazionali nella gestione delle strutture alberghiere. L’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo: “Il turismo è chiaro che è un settore trainante e creare un fondo che sostenga le strutture iconiche e storiche del Paese ci sembrava un’esigenza importante per sostenere questo settore. Noi ci siamo già mossi abbiamo già mandato proposte a importanti strutture. E’ chiaro che i tempi, noi ci muoviamo rapidamente, non dipendono solo da noi”.
Recovery Fund per rilanciare le strutture
Il fondo non sarà l’unica leva per sostenere la ripresa del settore turistico nel nostro Paese. Infatti una fetta consistente del Recovery Fund sarà destinata a interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare ricettivo, specialmente nel Mezzogiorno.
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