Novità di primavera per l’InterContinental Rome Ambasciatori Palace
A un anno dalla riapertura, lo storico 5 Stelle di via Veneto cambia guida ma conferma i suoi standard di eccellenza e innovazione. Simone Farci, il nuovo General Manager, ci spiega il suo lavoro e i suoi obiettivi
Da pochi mesi è alla guida di un grande hotel storico del centro di Roma. Un palazzo che ha vissuto gli anni favolosi della Dolce Vita e che da un anno, dopo un lungo e meticoloso lavoro di restauro, è tornato a nuova vita sotto le insegne del brand del lusso “InterContinental Hotels & Resorts”, gruppo tornato nella Capitale dopo sette anni di assenza.
Parliamo di Simone Farci, dal Primo febbraio di quest’anno nuovo General Manager dell’InterContinental Rome Ambasciatori Palace. Alle spalle una carriera ricca di successi con un bagaglio di esperienze e competenze sviluppate nel corso di oltre vent’anni di attività nell’ambito dell’hotellerie di fascia alta. Da otto anni nel Gruppo IHG Hotels and Resorts, approda ora nella Capitale. “Sono entusiasta di assumere la guida dell’InterContinental Rome Ambasciatori Palace, mi impegno a mantenere gli elevati standard di eccellenza per cui questa struttura è rinomata e a guidare il team verso nuovi traguardi. Tutti i miei sforzi saranno finalizzati a fare dell’Ambasciatori Palace l’hotel di maggior successo a Roma”. Queste le sue prime parole al momento della sua nomina. Noi di “Albergo Magazine” lo abbiamo incontrato per una breve intervista.
Direttore, lei è arrivato da poco, ma un bilancio di questi primi dodici mesi dell’hotel lo può fare ugualmente.
Certo, ed è un bilancio molto positivo. Il marchio InterContinental è tornato a Roma dopo tanti anni. Ed è un bilancio positivo perché abbiamo moltissime richieste. Intanto dai clienti che sono fedeli al nostro marchio e al nostro “loyalty program” e poi abbiamo altri clienti che magari non ci conoscevano ma che ora si trovano ad avere un hotel di lusso in Via Veneto, appena ristrutturato, con il nostro brand di nuovo a Roma. Dopo solo un anno dalla riapertura non si pretende di essere già stabilizzati, ma i risultati sono stati in linea con le nostre aspettative. Per il 2024 stiamo andando molto bene. Soprattutto con l’alta stagione. Qui a Roma maggio, giugno e metà di luglio sono molto buoni, anche settembre, ottobre e novembre sono ancora buoni; il nostro business dal lato delle prenotazioni è molto incoraggiante e contiamo di raggiungere i risultati che ci siamo dati.
Quali sono le novità che sono state introdotte dalla nuova proprietà alla riapertura della struttura?
Ovviamente avere alle spalle un marchio internazionale è molto importante per noi. Quindi la prima cosa è stata di adeguarci agli standard del brand e proporre delle novità in particolare sotto il profilo dell’accoglienza, ovvero la qualità delle nostre camere. E poi le proposte legate al food and beverage. Abbiamo un ristorante in franchising internazionale, che è “Scarpetta New York City”, che gestiamo direttamente. Ed è importante avere internamente un ristorante “branded” con un ingresso separato che si affaccia su una via prestigiosa come Via Veneto. Abbiamo ricostruito un “rooftop”, una terrazza che ci sta dando molta soddisfazione. Si chiama “Charlie’s”. È un cocktail bar ispirato tanto alla Dolce Vita quanto ad una idea newyorkese di anni ’50-’60, con un’offerta di cocktail molto ampia accompagnati da una raffinata proposta di assaggi e stuzzichini. È molto apprezzato sia dagli ospiti dell’hotel che da clienti esterni, dove serviamo aperitivi e dopocena, e tutti i giorni dalle sei del pomeriggio abbiamo molte persone che vengono a visitarci.
Queste sono le due principali novità rispetto a prima. Poi ovviamente c’è la ristrutturazione completa di tutte le camere, sia suite, che junior suite che le camere classiche. Per noi l’architettura è molto importante e abbiamo coinvolto in questo lavoro due architetti differenti. Uno si è occupato di bar e ristoranti, l’altro delle aree comuni e delle camere. Un mix che ci dà l’opportunità di avere ambienti diversi tra loro ma che hanno comunque una connessione.
Poi una cosa che voglio sottolineare è l’importanza del nostro team. Tutti i ragazzi e i professionisti che lavorano per noi sono molto preparati, sia gli italiani che quelli di provenienza straniera. Tutti hanno esperienze di lavoro negli hotel di lusso di grandi città, come Londra, New York, Milano, e sono orgoglioso di guidare questa squadra di giovani professionisti di questo livello.
Quali sono i Vostri principali mercati di riferimento?
Come per tutti gli hotel nel centro di Roma, il mercato americano è molto importante. Soprattutto nella stagione primavera-estate. Prima di tutto perché InterContinental è un marchio molto conosciuto negli Stati Uniti, e poi perché gli americani amano Roma e vengono tantissimo. Abbiamo altri mercati importanti come Gran Bretagna e Irlanda. Quest’anno sta ritornando il mercato cinese, anche se per noi non è così importante. E stiamo notando con piacere che anche il mercato del Middle East, quindi Emirati Arabi o Arabia Saudita, sta viaggiando molto e stiamo riuscendo a intercettare una parte di quella domanda.
Parliamo di Roma. I flussi turistici sono da sempre molto consistenti. Ma negli ultimi anni la Città ha puntato anche sui grandi eventi, su grandi manifestazioni sportive e culturali. Il prossimo anno poi ci sarà il Giubileo. Quanto è importante tutto questo per chi opera nel vostro settore?
Per noi è tutto. Creare grandi eventi significa creare domanda e vuol dire far crescere il flusso turistico, ma non solo. Crea un marketing della destinazione molto importante. Voglio fare l’esempio del Giubileo. Soprattutto per quel che riguarda gli hotel di lusso. Sicuramente il Giubileo in sé non sarà un grandissimo attrattore di domanda per gli hotel di lusso. C’è uno studio molto interessante che dice che negli ultimi tre Giubilei, l’aumento delle presenze negli hotel di lusso è stato veramente minimo. Però nel corso dell’anno si è presenti sulle prime pagine e nelle aperture dei telegiornali di tutto il mondo per tutti i dodici mesi. Cosa vuol dire? Che nell’anno successivo si ha un ritorno su quell’investimento di immagine incredibile, anche per gli hotel di lusso. Quindi la risposta è: i grandi eventi, come ad esempio i concerti delle grandi star, o gli Internazionali di tennis, o la Ryder Cup che è stata un successo enorme, creano non solo la domanda per il periodo dell’evento ma anche una grandissima pubblicità su tutti i mercati turistici mondiali.
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