Nuove nomine. ENIT a trazione agenziale?
Con la nomina di Ivana Jelinic, presidente FAIVET, a CEO dell’Enit, si palesa la possibilità che i rapporti di forza tra le componenti turistiche possano subire una netta trasformazione.
La nomina di Ivana Jelinic, già presidente della maggiore associazione di agenzie di viaggio italiane, la FIAVET, a CEO di ENIT con incarico deciso direttamente dalla Ministra del Turismo, onorevole Santanchè. Molti erano gli aspiranti alla posizione, in particolar modo si facevano pronostici negli ambienti assessorili regionali, da sempre contigui al ministero, ma anche sul fronte alberghiero non v’era chi non auspicasse una candidatura forte, di bandiera alberghiera, in grado di sviluppare all’interno dell’azione di promozione che all’Enit fa capo una qualche opportunità a favore della categoria.
La scelta caduta sulla presidente degli Agenti di Viaggio si è rivelata un fulmine a ciel sereno, essendo noto a tutti il carattere prevalentemente proiettivo del turismo organizzato, e che transita dalle agenzie di viaggio, e la non celata conflittualità, di carattere economico e provvigionale, tra mondo alberghiero e mondo agenziale italiano.
In percentuale, ad oggi, le agenzie di viaggio specializzate in turismo incoming o ricettivo sono, tanto in assoluto quanto in percentuale, esigua minoranza e persino i tour operator che operano nel mercato turistico nazionale, essenzialmente balneare, non fanno riferimento alla FIAVET bensì ad ASTOI.
Insomma: si pensava che a capo dell’Ente promotore dell’immagine del turismo nazionale, e dei molteplici contenuti ambientali, culturali, paesaggistici e territoriali, sarebbe stata individuata una personalità esperta della materia, in grado di dialogare con, e di mediare, gli interessi degli Enti Locali e quelli di albergatori e ricettivisti, inclusa la non piccola dimensione dei b&b prenotabili sulle principali piattaforme online, di dialogare con ITA e Trenitalia in materia di offerta ricettiva combinata, o almeno, diciamo così, con un soggetto talmente esperto in materia di Marketing, generale o del turismo e del territorio, da poter immaginare un nuovo percorso, incisivo e strutturale, di ENIT.
Tramontate le ipotesi, la nomina può far pensare ad un intervento di ENIT (e del Ministero) a sostegno delle Agenzie che si impegnino a promuovere il turismo interno e ricettivo, tornando a praticare l’attività caratteristica d’agenzia fino a tutti gli anni ’70, quando le agenzie erano spesso fornitrici di servizi sul territorio alle colleghe estere.
Ma, ci si chiede, in un mondo internettato e collegato, in cui le piattaforme turistiche internazionali sembrano disporre di un potenziale inavvicinabile ad altri soggetti, e nel quale l’offerta alberghiera passa, spesso, per i grandi CRS e GDS disponibili nelle agenzie (Sabre o Amadeus), puntare sul tessuto esteso e polverizzato delle agenzie di viaggio è davvero la scelta più opportuna?
E dispone, il settore dei T.O., della necessaria integrazione verticale, ovvero della disponibilità diretta delle strutture ricettive insieme all’attività di assemblaggio dell’offerta? Non mi pare, anzi direi che il settore è frammentato sino alla polverizzazione.
Quindi?
Mi auguro, e tutti ci auguriamo, che ENIT assuma, con la nuova figura di vertice, un passo diverso, veloce, capace di adattamenti rapidi e necessari di fronte alle improvvise necessità imposte dallo scenario globale.
Mi auguro, e tutti ci auguriamo, che sappia sciogliere le difficoltà relative alla promozione online di una tale quantità di offerta qualitativamente elevata da rendere difficile persino l’organizzazione e la categorizzazione dell’offerta.
Mi auguro, e tutti ci auguriamo, che ENIT sappia operare da collante tra le spinte centrifughe di Enti Locali tra loro concorrenti riuscendo a dare dell’Italia, all’estero, un’immagine unitaria di Pregio e Alta Qualità.
Compiti non semplici. Con i migliori auguri.
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