Riqualificazione delle strutture alberghiere. Come ristrutturare il business
Si parla di innovazione della struttura sia a livello di scelte e soluzioni di design, sia per risparmi energetici, sia per nuove soluzioni di arredo degli spazi interni, nonché per i finanziamenti che verranno. Ecco i consigli del primo tra gli esperti del team TDF
Il mio intervento è orientato a dare una forma di diversa visione e una visione laterale di quella che è l’idea di ristrutturare le strutture di ospitalità nei prossimi mesi a fronte della crisi generata dalla contrazione e dalle difficoltà della pandemia
di Antonello Dè Medici
Le domande che ricevo da molti albergatori sono quelle che raccontano i dubbi degli operatori di settore in questo momento. La prima è: “come posso recuperare quote di mercato e quindi recuperare competitività”? Come posso colmare il GAP con i miei competitor perchè a noi sembra che tutti quanti siano fermi in attesa che qualcosa cambi ma in realtà ce ne sono alcuni che sono che hanno utilizzato il tempo di questa fase di difficoltà operativa e di contrazione o di sospensione dell’attività o di chiusura per immaginare, riprogettare e ridisegnare quello che è il proprio percorso di offerta sul mercato.
L’altra domanda chiave è: “dove posso trovare le risorse per investire nel momento in cui molte aziende hanno la priorità che è quella della sopravvivenza e immaginare di investire sembra quasi antitetico rispetto al momento che stiamo vivendo”.
E l’ultima domanda è: “dove posso investire, cioè dove mi conviene avere un ritorno sull’investimento facendo delle scelte che guardino ad una strategia di medio e lungo termine”? Queste sono le domande che credo ogni manager od ogni imprenditore di questo settore si stia ponendo in varie forme e con cadenza diversa nell’ultimo periodo. Inizio dalla domanda su quali sono le risorse e come possiamo sviluppare un utilizzo mirato. Ci sono sicuramente delle risorse che derivano da opportunità normative di accesso a condizioni agevolate per quanto riguarda gli investimenti e il credito ma ovviamente gli imprenditori devono poi assumere degli oneri per la restituzione di queste cifre e quindi devono fare in modo che le scelte fatte siano coerenti con la possibilità poi di mettere a frutto gli investimenti in un quadro di mercato che li premi rispetto ad una situazione di competitività. Per gestire questo dilemma sarebbe utile avere il supporto di professionisti in grado di supportare le strategie di investimento, diversificazione e ricerca di partners per gli impreditori della filiera ricettiva; un esempio di questi è quello di Società Rinascimento Valori che ha accompagnato sia come financial partner scouting che come asset management diverse aziende su mercati sia leisure che business in Italia.
Ci sono poi tutta una serie di strumenti che spesso gli imprenditori non conoscono: mi riferisco ai bandi di carattere regionale piuttosto che legati a quella che è la programmazione 21-27; in futuro ce ne saranno, ogni Regione nel quadro del Por Fesr avrà sicuramente la possibilità di costruire progetti in base ai diversi capitoli definiti dai Bandi regionali sia per l’innovazione che per la promozione.
Ovviamente è più difficile farli in isolamento e quindi uno dei temi è: chi posso trovare in termini di elemento di aggregazione o di condivisione rispetto alla possibilità di accedere a risorse tramite bandi o tramite progetti? Questo perché nella definizione della fattibilità sarà essenziale capire fin dove io posso spingermi da solo in base alla mia capacità di essere competitivo, la mia capacità di investire e anche la capacità di fare rete.
Per questi progetti ci sono spesso esperti nell’ambito delle Associazioni di Categoria ma a volte occorre un terzo come Integratore di sistema o facilitataore. Una nuova esprienza in tal senso è data da una start up di servizi in Veneto quale Tourism Integratin Lab che segue progetti su Reti di Impresa, Progetti su filiere interconnesse quali Turismo, Moda, Design, Enogastronomia e che collaborabora con le Università per la messa a terra delle intuizioni su modelli innovativi e tecnologie applicate.
La parola rete è fondamentale perchè da soli gli imprenditori farebbero una grandissima fatica a competere anche sul piano delle risorse disponibili sui progetti. Già i vincoli normativi nella redazione dei bandi pongono una serie di paletti; se poi gli imprenditori anche sui bandi – e lo stiamo vedendo in questo periodo, ce ne sono già attivi in molte regioni, alcuni molto interessanti – hanno la possibilità di accedere addirittura fino ad un 80% a fondo perduto di queste risorse ma il 20% deve essere erogato dagli imprenditori che vi partecipano. I quali potranno ottenere le risorse ma in base a progetti validati secondo delle regole stringenti, di controllo della spesa, di gestione degli investimenti in termini di possibilità di anticipazione, per poi ricevere il rimborso con cadenze diverse e questo pone anche un problema di finanziamento dei progetti.
Ovviamente la cosa fondamentale è la capacità di progettare: se c’è una buona idea su cui lavorare e progettare, le risorse che pare non ci siano in realtà si possono anche individuare in maniera in attesa. La bontà però dei progetti porta ad essere un pò più evoluti nell’immagine che dobbiamo dare di noi stessi quando andiamo a presentare un certo tipo di progetto. Un esempio di una nuova rete di professionisti volti alla progettazione ed alla ideazione di contenuti è data da Tourism Destination Future che spazia da Sviluppo prodotti a Design per riposizionamento strutture, a Nuovi concept di ristorazione e wellness , a Innovazione digitale. L’obiettivo è quello di aumentare il valore dell’asset e di fare crescere il valore del business, perchè altrimenti diventa molto difficile fare una programmazione con un intervento che abbia semplicemente una funzione contenitiva. Quando si parla tanto di ristori legati a dei finanziamenti o delle possibilità di “accedere a delle risorse” che coprono alcune necessità di breve termine, queste sono necessarie per la sopravvivenza ma non migliorano la competitività, quindi in alcuni casi le aziende rischiano soltanto di prendere un pò di respiro ma di non avere una soluzione per quanto riguarda lo stare sul mercato.
Il mercato, sempre più globalizzato determina i flussi di clientela che quando riuscirà a muoversi anche a livello internazionale, si troverà di fronte ad un ventaglio incredibile di offerte con il rischio che molti guarderanno alla leva del prezzo quando invece una delle leve fondamentali è la sostenibilità, il safe travel, e tutti quanti gli accorgimenti in termini di esperienzialità dei percorsi di viaggio che faranno la differenza in termini di valore aggiunto. E quindi l’obiettivo è quello di lavorare con un’idea, di cercare progetti che portino un valore aggiunto e non semplicemente che siano funzionali a breve termine.
Quindi tutto quanto quello che riguarda i progetti di qualsiasi tipo deve partire dal posizionamento della struttura in un mercato competitivo. Capire chi sono i miei competitor, capire quali sono i miei clienti, su quali segmenti di mercato io devo operare, quali sono le possibilità di mettere a frutto le cose uniche che ho in termini di proposizione di valore e intorno a quelle costruire magari le progettualità; e non il contrario, cioè faccio il progetto e poi cerco di dargli una veste, un criterio o una riqualificazione delle strutturealberghiere in un mercato domestico e di prossimità Il mio intervento è orientato a dare una forma di diversa visione e una visione laterale di quella che è l’idea di ristrutturare le strutture di ospitalità nei prossimi mesi a fronte della crisi generata dalla contrazione e dalle difficoltà della pandemia 18 19 logica.
Chiudo dicendo che bisogna sempre cercare di guardare a come poter riposizionare l’offerta. Perchè noi facciamo ospitalità e quindi ciò che diventa determinante è la differenziazione nella percezione che hanno i nostri clienti, che oggi si basa su una rivoluzione in termini di Web Reputation: fino a poco tempo fa si parlava soltanto di TripAdvisor e adesso se ne parla di meno, ma non perché lo strumento sia meno valido. Intanto perché è un po’ generico secondo me, ma questo è un altro tipo di valutazione che richiederebbe una riflessione ulteriore da parte del nostro gruppo di lavoro TDF ma in realtà perché il vero problema è dare innanzitutto la priorità alla percezione di essere sicuri quando mi muovo e quindi il mantenimento anche di investimenti sulla sanificazione ed igienizzazione delle strutture. Ad esempio questi investimenti possono essere applicati ad ambienti chiusi utilizzando tecnologie come UV o fotocatalisi e ottenendo una ottimizzazione dell’aria in ciclo continuo che comunque fa una grande differenza in particolare negli ambienti delle Aree Comuni e dei Centri Congressi, di sale meeting, di alcune SPA, degli ascensori o di ristoranti indoor.
L’investimento non è l’unica strada ma deve essere accompagnato da una diversa cultura del servizio e quindi il miglioramento dello stesso attraverso l’implementazione di nuove tecnologie o di un rapporto di superamento di quella che era la tradizionale relazione con il cliente che veniva definita come customer relationship Management e fare un salto attraverso anche semplicemente l’uso di WhatsApp, in un approccio che diventa di gestione dell’esperienza del cliente, quello che nel mondo anglosassone viene definito Customer Experience Management, e alla fine cercare di capire qual è il valore aggiunto dal prodotto all’esperienza.
Info: Tourism Destination Future – email: coordinamento.tdf@edihouse.it
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