Salute e sicurezza: è quanto chiede agli alberghi il consumatore post Covid per le vacanze
Confindustria Alberghi e Assosistema hanno chiesto a Tecnè di analizzare il sentiment dei futuri viaggiatori. Dall’analisi emerge con forza l’attenzione ai temi della salute e sicurezza. Per oltre il 90% degli intervistati i temi della pulizia degli spazi comuni e dell’igienizzazione dei tessili nelle camere d’albergo sono fondamentali per scegliere e vivere un soggiorno in serenità.
L’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia è una bomba al neutrone sul sistema turistico, i cui danni si accentuano nel settore alberghiero, con il 55% delle imprese medio-piccole, poco capitalizzate e impossibilitate a sostenere lo shock finanziario determinato dal crollo della domanda, strette tra alti costi gestionali e l’azzeramento, o quasi, delle entrate. Un impatto talmente forte da far precipitare le attese degli operatori del settore a livelli che non ha precedenti. E’ stata presentata una ricerca per capire le esigenze prioritarie dei consumatore e come vede in particolare il mondo dell’ospitalità dopo le riaperture degli hotel che stanno avvenendo in questi giorni.
La ricerca è stata commissionata alla società Tecnè da Assosistema, l’Associazione che in Confindustria rappresenta le imprese che, tra le altre, svolgono il servizio di noleggio e sanificazione della biancheria per le strutture alberghiere, insieme a Confindustria Alberghi. Questa è stata svolta sulle aspettative relative alle misure messe in atto per garantire ai clienti l’igiene e la sicurezza sanitaria nelle strutture stesse.
Una crisi ingiusta ma che morde un settore che, negli ultimi anni, non ha tenuto il freno a mano tirato sugli investimenti destinati a migliorare gli standard di qualità dell’offerta. La ricerca registra valutazioni decisamente positive da parte dei clienti, con un voto medio dato alle strutture frequentate pari a 7,3. Premiate, in particolare, la pulizia e il comfort delle camere, la gentilezza e la preparazione del personale, la cura e la pulizia degli spazi comuni.
Al primo posto delle indicazioni relative alle misure che i potenziali clienti si aspettano, c’è l’igienizzazione delle lenzuola e della biancheria da bagno (91%). L’attenzione all’igiene e alla sicurezza sanitaria è evidenziata dal fatto che l’81,5% chiederà informazioni rispetto alle procedure messe in campo per garantire i clienti, percentuale che sale all’84,7% tra chi pernotta per lavoro.
Più del 90%, secondo i dati forniti dalla ricerca Tecnè, dichiara che si sentirebbe più tranquillo se l’igienizzazione avvenisse attraverso un processo “certificato”, effettuato da soggetti autorevoli, altro elemento che la dice lunga sull’attenzione posta all’igienizzazione. Attenzione confermata dal fatto che il 54,7% sceglierà l’hotel dove soggiornare in base alle misure adottate e solo il 20,8% in base al prezzo. Inoltre due clienti su tre sarebbero disposti a spendere di più per avere la sicurezza delle procedure adottate, con un incremento medio del prezzo, ritenuto accettabile, pari all’8,3%, che sale al 9,9% per le strutture 4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso.
“Dall’indagine effettuata, investire nella sicurezza sanitaria e nei processi d’igienizzazione – commenta Marco Marchetti, Presidente di Assosistema Confindustria – risulta un aspetto fondamentale per soddisfare le aspettative dei clienti che, ancor più in questa fase 3 del Covid-19, sentono la necessità di essere rassicurati sulle misure messe in atto per garantire adeguati livelli di protezione e sicurezza da ogni possibile contagio”.
“Un altro dato importante – prosegue Marchetti – è l’importanza attribuita alla garanzia di processi certificati: più del 90% dichiara, infatti, che si sentirebbe più tranquillo se l’igienizzazione avvenisse attraverso un processo “certificato”, effettuato da soggetti autorevoli, altro elemento che testimonia l’attenzione posta all’igienizzazione. Attenzione confermata dal fatto che il 54,7% sceglierà l’hotel dove soggiornare in base alle misure adottate e solo il 20,8% in base al prezzo”. Conclude Marchetti: “Gli intervistati hanno dichiarato che un incremento medio anche dell’8% sui prezzi sarebbe comunque accettato se finalizzato alle misure di sicurezza igienica che la struttura dovrà sostenere”.
Investire nella sicurezza sanitaria e nei processi d’igienizzazione risulta, quindi, una variabile discriminante per uscire dalla crisi attuale. Le stime mostrano, senza ombra di dubbio, che interventi mirati a garantire i clienti – accompagnati da un’adeguata campagna di comunicazione – permettono di attenuare sensibilmente il calo di fatturato, con una riduzione significativa dell’impatto negativo determinato dall’emergenza Covid-19 (da -60% a -41%). Ma ancora più importanti le prospettive: con l’introduzione degli standard rilevati dall’indagine, il ritorno ai livelli di fatturato precedenti all’emergenza sanitaria potrebbe avvenire già nel 2022. Senza tali interventi, i livelli di fatturato si raggiungerebbero soltanto nel 2025.
“L’analisi ha una duplice valenza poiché evidenzia da un lato l’attenzione degli ospiti nel selezionare e poi scegliere, oggi più che mai, un servizio alberghiero di qualità, con due clienti su tre disposti a spendere qualcosa di più per veder riconosciuta sul fronte dell’igiene la sicurezza delle procedure adottate e dall’altro sottolinea l’importante ruolo dei processi di sanificazione nel mondo alberghiero. Le nostre aziende hanno sempre posto molta attenzione alla pulizia delle camere e degli spazi comuni con particolare riguardo alla cura di tovagliati, lenzuola e asciugamani solo per citarne alcuni e, prima dell’emergenza sanitaria, in moltissimi casi, erano già previste certificazioni ad hoc per dimostrare il corretto processo di sanificazione dei tessuti – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.”
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