Tra inflazione e nuove tendenze l’estate italiana chiude in positivo

Tra inflazione e nuove tendenze l’estate italiana chiude in positivo

Tra inflazione e nuove tendenze l’estate turistica, pur in mancanza di dati certi, può dirsi conclusa positivamente, seppure con un settembre che è stato inclemente in molte importanti aree turistiche, ad iniziare dalla Romagna.

Due i punti sui quali vorrei focalizzare la vostra attenzione: l’incidenza dell’inflazione sui prezzi ed i trend turistici che riguardano il Bel Paese. Ma, come leggerete in questo numero, non ci stanchiamo di battere il tema della formazione senza il quale la nostra offerta turistica, se vuole restare di fascia alta, resterebbe gravemente penalizzata o darebbe spazio solo alle maestranze straniere.

Vi presentiamo quindi due nuove proposte formative, private come le reti d’impresa o pubbliche come i nuovi ITS che stanno partendo ora con difficoltà e a macchia di leopardo sul territorio. Mi domando perché il Ministero dell’Istruzione, referente in materia, non abbia affidato alle Regioni tale compito, almeno per risolvere alcuni dei molti problemi logistici e che i tempi stretti legati al PNRR non aiutano a risolvere. A Roma partirà il Giubileo e la situazione va affrontata subito: se il personale non è all’altezza che valore ha trovarsi in un moderno hotel o ristorante – spendendo molto – e trovare un servizio improvvisato e scadente?

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Secondo una indagine curata dal Touring Club Italiano, sulla sua community di oltre 300mila persone, emerge che l’Italia è stata la destinazione preferita per le vacanze estive (67%) un dato che è molto vicino a quello pre-pandemia (63% nel 2019). Verso l’estero (33%), i connazionali hanno privilegiato l’Europa (28%), solo il 2% ha optato per le Americhe o per Asia-Pacifico. La scelta della montagna, a causa del caldo e dell’outdoor in crescita, ha premiato il Trentino-Alto Adige (16%), a seguire Toscana e Sardegna (10%) e Puglia (9%). Si conferma nell’estate 2024 un certo interesse per le vacanze di breve raggio: infatti il 38% afferma di aver trascorso le vacanze all’interno della regione di residenza oppure in una limitrofa.

È interessante capire i dati relativi alle partenze estive di quest’anno che ridimensiona per la prima volta il ruolo di agosto con una quota del 48% (al di sotto degli anni precedenti) a vantaggio di luglio (34%). L’auto resta predominante (53%) negli spostamenti estivi mentre il trasporto aereo (26%) ha recuperato le posizioni nonostante la crescita dei prezzi abbia avuto un’impennata del +16,3% in agosto.

Per la scelta delle strutture ricettive, hotel e villaggi restano la tipologia preferita (44%), in lieve contrazione gli appartamenti in affitto (22%) rispetto al 2023 mentre tengono le seconde case (12%) rispetto all’anno precedente.

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Veniamo all’inflazione che, nel comparto turistico, non accenna a rallentare se è vero che si stima un tasso di inflazione turistica in aumento dell’1,0% su base mensile (agosto) e del 4,6% su base annua, secondo i dati forniti da Demoskopika. Nell’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività, nelle sue voci di spesa (NICT, ideato da Demoskopika), si rileva che l’inflazione è sostenuta, seppur con pesi diversi, da tutte le componenti del paniere turistico individuato che sono queste: Servizi ricettivi e di ristorazione, Servizi ricreativi e culturali, Pacchetti vacanza e Servizi di trasporto.

Crescono inoltre i prezzi dei pacchetti vacanza (da 19,5% a 23,2%) su base tendenziale, dei servizi ricettivi e della ristorazione (da 4,3% a 4,4%). E’ molto significativo l’incremento che si registra per i servizi di trasporto, pari al 7,8% rispetto al precedente mese di luglio 2024. Hanno contribuito al rialzo soprattutto il trasporto marittimo (+33,8%) e il trasporto aereo passeggeri, auguriamoci che non si vada oltre nell’ultimo quadrimestre di quest’anno.

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