Tradizione immutata al Bad Schörgau: ospitalità dal 1533

Tradizione immutata al Bad Schörgau: ospitalità dal 1533

Nella val Sarentino, una quindicina di km a nord di Bolzano, in un Alto Adige che ha conservato un’aura antica si incastona perfettamente una struttura del tutto inusuale, ma che appena ne varchi la soglia ti avvolge con un concetto di ospitalità che, prima, non comprendi appieno, poi, ti avviluppa come fossi parte di essa. E’ il Bad Schörgau, ciò in cui è stata trasformata l’originaria locanda con sei stanze, la cui storia è antica. Le prime notizie di questo luogo risalgono al 1533 (!) ed oggi la famiglia Wenter ripropone la stessa basica, ma sofisticata, accogliente, ma non invadente, ospitalità.

L’entusiasmo, l’impegno e la sensibilità degli anfitrioni sono la chiave perché l’ospite si senta parte della grande famiglia del Bad Schörgau. «Abbiamo sempre pensato che il passato vada valorizzato, conservato, utilizzato – spiega Gregor Wenter – ma restiamo sempre aperti a nuove idee e nuovi progetti, cui diamo quasi sempre seguito. Non intendiamo “sederci” su quanto fatto fin ora, ma ci muoviamo costantemente tanto che siamo certi continueremo a cambiare. Come racconta la nostra storia, coltiviamo vecchie tradizioni e le mescoliamo con elementi innovativi». Il luogo dove sorge, lambìto dal Talfer, il torrente Talvera, affluente dell’Isarco, già conferisce ad esso i contorni di una fiaba in mezzo al bosco. E l’arredamento di tutta la struttura, cresciuta in maniera modulare, è per la maggior parte realizzato con materiali di recupero che conferiscono ad esso quell’aria di vissuto, nobilitata da inserti modernissimi e creativi.

«Potrei parlarvi delle camere – prosegue Gregor Wenter – solo 22 rinnovate nel 2018, che sono una parte fondamentale dell’accoglienza, che però, a noi piace rappresentare con uno spettro molto più ampio».
E in effetti se pensiamo al centro dedicato al benessere, al “fienile” alla linea di prodotti e ad altre realtà succedanee al resort ci sarebbe da ascoltare per giorni.

 

La cucina è una delle aree fondamentali

Il ristorante Alpes, ha rinunciato alla stella Michelin tempo fa. «Ci teniamo molto alla ristorazione – aggiunge Gregor – che interpretiamo come un concetto allargato alla sperimentazione da parte del nostro chef, Mattia Baroni, che ha sposato la ricerca gastronomica per dare al ristorante una personalità che vorremmo fosse inimitabile».
Infatti la cucina è di alto livello, libera da pretese, obblighi e restrizioni, che colpisce tutti i sensi, partendo dai contenitori dove vengono serviti i cibi creati in loco per molte delle stoviglie.

Il giovane team di cucina altamente decorato, combina la passione per il massimo piacere con idee fresche, autentiche, diverse orientando l’ex trattoria della veranda alla tradizione evoluta, facendo perno sui gusti originali italiani e altoatesini. «Le declinazioni della gastronomia stanno diventando talmente tante che si fa fatica a seguirle tutte – prosegue Wanter – e per questo abbiamo sposato la filosofia de LaFuGa (LAboratory for FUture GAstronomy, www.lafuga.org) una fondazione globale di persone lungimiranti, perché i sistemi alimentari sono molto complessi e interallacciati.

Silhouette-Gourmet Spa

L’area dedicata alla Spa non può mancare; bad, in tedesco significa, infatti, bagno e il Bad Schörgau vanta una lunga tradizione come “Bagno Contadino”, grazie alle acque sorgive, ricche di ferro e zolfo, particolarmente salubri, citate in documenti risalenti al 1624.
«Il concetto che abbiamo sviluppato è di “Silhouette-Gourmet Spa” – racconta il nostro anfitrione – ossia una combinazione benefica di metodi termali tradizionali e moderni che confluiscono in questo formato, una combinazione unica di trattamenti termali, cucina specifica e sonno di elevata qualità, che miscelati danno i migliori effetti positivi e duraturi. Nella nostra nuova Spa, l’obiettivo è quello di purificare il corpo con l’aiuto delle più moderne tecniche e di prodotti all’avanguardia».

Info: www.bad-schoergau.com/it

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